Una delle caratteristiche in base alle quali scegliere un mulinello è di certo la frizione. Di questo ingegnoso dispositivo in genere non se ne percepisce la potenzialità sino a quando non si allama un pesce degno di nota e questo riesce a spezzare il filo a causa della errata regolazione della frizione. Proprio per ovviare a questi inconvenienti abbiamo elaborato una review sulla frizione del mulinelo e il suo corretto settaggio. Rispetto ad un mulinello a presa diretta (a mia memoria ormai quasi estinto) quello munito di frizione è capace di trasmettere il carico del filo alla bobbina sino ad un valore di forza settabile tramite una farfalla di regolazione. Oltre questo valore la bobbina gira per cedere filo ed in questo modo evita che lo stesso subisca forze di trazione superiori al suo carico di rottura. La frizione del mulinello è fatta da diversi dischi che, in base alla forza con la quale sono tenuti insieme, prestano una maggiore o minore resistenza allo sfregamento tra di loro che viene aumentata incrementando la forza di serraggio (la forza con la quale sono tenuti insieme). Ovvero presentano un attrito che noi moduliamo tramite la forza che li tiene uniti. Regolando quindi la manopola della frizione in modo da stringerla si avrà bisogno di una maggiore forza per far slittare i dischi tra loro, aprendola servirà una forza minore per avere lo scivolamento della bobina. Detto ciò occorre ricordare che un settaggio ottimale del filo in bobbina sia in genere ad un terzo del carico di rottura del filo. Inoltre è bene dare sempre uno sguardo alla max drag (forza totale che un mulinello sopporta con tutta la frizione chiusa prima di cedere) in modo da abbinare filo e mulo in maniera comaptibile e evitare di usare la frizione del mulo a valori vicini al massimo per evitare di compromettere l'integrità della frizione.
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giovedì 12 aprile 2012
La frizione del mulinello
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 09:49 0 commenti
Etichette: attrezzatura da pesca, frizione, mulinello
lunedì 9 aprile 2012
Itinerari: Pescare in Austria

Pubblicato da Segreti della Pesca alle 11:21 0 commenti
Etichette: acque interne, austria
venerdì 6 aprile 2012
Pesca al siluro in toscana
Come arrivarci: Uscendo dal casello FI-SUD direzione firenze (non Bagno a Ripoli),andare verso il centro,dopo 800m circa sulla vostra destra vi troverete la coop,proseguire sempre dritto fino ad arrivare in p.zza Ravenna. Giunti li e' semplicissimo trovare il posto:tenendovi sulla destra vedrete che costeggerete il fiume arno,fatti 300m circa arrivate in p.zza Ferrucci,dopo il semaforo proseguite dritto e fatti 200m circa sempre sulla vostra destra troverete un chiosco accanto al quale c'e' un "sentiero" dove vi portera' dritti in pescaia. Descrizione del luogo: La pescaia come larghezza e' una delle piu' grandi del fiume arno,la sua profondita' varia dal metro e mezzo ai quattro-cinque metri,con buche a volte piu' profonde dove e' possibile catturare carpe di dimensioni ragguardevoli.Sotto la pescaia il fondo e' costituito da qualche masso,man mano che si scende la corrente diventa sempre piu' sabbioso. Pesci presenti: Carpe,carassi,cavedani,alborelle,channel (pesce gatto americano),sandre(dicono gli altri) e siluri. Permessi necessari: Licenza tipo B(acque interne),divieto di pesca dal 02-05 al terzo week-end di giugno. Autore Maurizio Pierotti.
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Pubblicato da Segreti della Pesca alle 15:10 4 commenti
Etichette: acque interne, siluro
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