Come descritto in questo articolo la frizione del mulinello seve ad evitare stress al filo. Attualmente un mulinello a presa diretta sarebbe improponibile, sopratutto al grande pubblico, poichè difficile da gestire. Tuttavia occorre specificare che i pescatori di un certo livello quando praticano la pesca dal molo sono soliti avere tutta la frizione chiusa e lavorano il pesca cedendo e recuperando filo, avendo cura di lasciare libera la manovella nelle prime fughe del pesce. Un modo di pescare da veri professionisti che conoscono il pesce e l'attrezzatura che usano. Per coloro che invece usano la frizione in maniera classica al momento dell'acquisto occorre scegliere tra mulinello a frizione anteriore o frizione posteriore. I due modelli si distinguono dalla presenza della ghiera di regolazione nella parte della bobbina o dietro il mulinello. La differenza non è solo nella posizione ma anche nella fnzionalità. La frizione anteriore, grazie agli spazi disponibili sulla bobbina, presenta dischi di dimensioni maggio che permettono di modulare l'attrito, e quindi hanno una regolazione più fine ma sopratutto un amaggiore modularità nell'azione di pesca. D'altro canto per pesche fatte di continue regolazioni come bolognese e inglese occorre specificare che non è molto pratica da regolare e può far perdere tempo prezioso. La frizione posteriore ha la ghiera di regolazione in posizione più pratica ma soffre le dimensioni ridotte dei dischi che danno un effetto aperto chiuso. In pratica la frizione modula poco il suo effetto ed è aperta o chiusa, quindi occorre sapere bene come regolarla e quando cede filo. E' però utilissima per regolarne l'azione diverse volte durante il recupero, come faccio io, tipo aprendola molto durante le prime fasi per poi stringerla di poco dopo ogni fuga. A mio avviso tattica utilissima nella pesca a bolo e inglese per stancare il pesce e non deteriorare la montatura ad ogni pesce. In definitiva peri piccoli mulinelli meglio la frizione posteriore se si va a pesca al colpo, mentre per le grosse macchine da surf, bolentino e anche spinning meglio un mulinello a frizione anteriore capace di carichi maggiori e prestazioni modulabili. In foto c'è un mulinello con leva di combattimento. In alcuni modelli è presente in altri no, non è indispensabile, ma comunque molto utile, permette di avere la frizione tarata al punto giusto e con un semplice movimento da destra a sinistra si può allentarla o riportarla come in precedenza, utile in caso di trazione improvvisa del pesce.
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domenica 30 novembre 2014
Mulinello: frizione anteriore vs frizione posteriore
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 07:01 0 commenti
Etichette: bolognese, frizione, inglese, mulinello, pesca al colpo
giovedì 20 novembre 2014
Sfilettare il pesce
Saper sfilettare il pesce è fondamentale in cucina poichè molte ricette non prevedono la cottura del pinnuto meramente eviscerato ma l'utilizzo del solo filetto, parte nobile e povera di spine. Inoltre molti di noi che vanno a pesca sanno che per insidiare i grossi predatori occorre innescare il filetto di un pesce. In genere si utilizzano pesci poco costosi e con le carni ricche di olii che si sciolgono lentamente e creano una scia che porta i predatori al cospetto delle nostre esche. Tra i filetti più utilizzati vi sono quello di muggine, sgombro e spigolette di allevamento (molto grasse). Ricordate che per sfilettare correttamente occorre munirsi di un coltello dalla lama sottile e flessibile capace di infilarsi tra le carni e la pelle. Esercitatevi ed i risultati non tareranno ad arivare.
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Pubblicato da Segreti della Pesca alle 07:39 0 commenti
Etichette: grandi predatori, ricette, sfilettare il pesce
venerdì 14 novembre 2014
I pericoli a pesca - ferirsi con l'amo
Una delle ferite più comuni che si riportano a pesca è quella che ci si procura con l'amo da pesca. L'amo è costruito e progettato per entrare nei tessiti molli e rimanerci agganciato, per cui se inavvertitamente capita di autoallamarsi occorre seguire delle semplici ma dolorose operazioni. Questo tipo di ferita si genera quando si perde il controlli del filo del terminale che si tende e aggancia la pelle, penetrando nel tessuto. Passata al prima fase di stupore e paura occorre procedere lentamente facendosi aiutare da qualcuno pratico e poco pauroso. Innanzitutto si deve togliere il filo dall'amo per essere liberi nei movimenti, poi versare alcool o acqua ossigenata per ridurre la carica batterica presente sull'amo. Essendo gli ami muniti di ardiglione è inutile provare ad estrarre l'amo verso la parte posteriore poichè si lacerano i tessuti e si proverebbe un dolore lancinante. Occorre invece fare uscire tutta la parte della punta e dell'ardiglione all'esterno della ferita (come se fosse un percing), poi con una tronchesina occorre tagliare la parte iniziale dell'amo sin dopo l'ardiglione e solo in questa fase sfilare via l'amo. Queste operazioni sono semplici ma devono essere praticate con fermezza e calma, evitando di martoriare i tessuti e di provocare ulteriori lacerazioni. La parte va subito cosparsa si alcool o altro battericida e poi ci si deve portare al pronto soccorso per effettuare una visita con relativa cura medica. Se non ci si sente in grado di praticare la manovra descritta portaresi al pronto soccorso dove i medici sono abituati a curare ferite di questo tipo. Nel caso ci si dovesse ferire con la'ncoretta degli artificiali da spinning staccare l'ancoretta dall'artificiale e poi tagliare l'ancoretta con la tenaglia. La nostra speranza è che non abbiate mai bisogno di seguire queste istruzioni, cmq rivolgetevi sempre al pronto soccorso per le cure del caso.
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Pubblicato da Segreti della Pesca alle 11:31 0 commenti
Etichette: ami, pericoli a pesca
martedì 4 novembre 2014
Esche: il murice

Pubblicato da Segreti della Pesca alle 07:15 2 commenti
Etichette: esche, murice, paf, segreti, surfcasting
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