sabato 1 dicembre 2012

Le esche bianche: il calamaro


Con l'arrivo della bella stagione (per il surfcasting) occorre rispolverare le vecchie tecniche di pesca del surf puro fatte di astuzia ma anche di sostanza, esche proteiche, freddo e filo elastico. I vermi ormai possono lasciare lo spazio alle esche che saziano le spigole in cerca di cibo per affrontare le lunghe fatiche della riproduzione. Tra tutte queste esche quelle bianche possono essere definite le esche principe per tanti motivi: attirano per il colore, sono ricche in proteine, possono essere tagliate in base all'innesco e sopratutto sono appetite dai pesci. Il calamaro è certamente il più utilizzato anche grazie alla sua luminescenza che di certo gioca sull'attrazione del pesce in presenza di scarsa visibilità. Munitevi di forbici e ricordate di preparare degli inneschi quanto più simili a quelli in foto. Per primo ricordatevi  che potete innescare i due tentacoli più lunghi come se fossero dei vermi su ami beack alla ricerca dei saraghi al tramonto. Poi i piccoli tentacoli possono essere usati tutti insieme per il famoso "gonnellino awaiano" alla ricerca del pezzo grosso. Poi con un pezzo di mantello possiamo fare la coda di rondine, con le due estremità che si muovono e attirano la spigola di passaggio. Ovviamente parlare di misure degli ami non ha senso in quanto dipendono dal mare e dalle dimensioni dell'innesco. Comunque fili da 0,30 a 0,50 e ami di 1/0 e 2/0 sono la norma.

2 Comments:

Anonimo said...

sono esche molto molto selettive

Anonimo said...

peccato che sto calamaro e sta luciferina perdono 10 a 1 contro sarda e relativo olio!!! almeno sulle coste laziali...