mercoledì 27 febbraio 2013

Nodi: lo slim beauty

Ecco un utilissimo nodo per la pesca: lo slim beauty. Questo nodo è molto utilizzato negli stati uniti per unire fili di dimensione diversa. Il suo utilizzo è ottimale per unire lo shoch leader alla lenza in bobbina (di solito la differenza tra i diametri è di 0,30 mm). Questo nodo si presta bene a questo utilizzo in quanto riduce di poco il carico di rottura dei fili, anche se una volta finito risulta piuttosto grosso. Ulteriore utilizzo è nella giunzione tra il multifibre e il nylon per i finali nella pesca a spinning. Ricordatevi di inumidire sempre con la saliva il nodo prima di stringere, verificate sempre la corretta disposizione delle spire e soprattutto fate una verifica della tenuta alla trazione per verificare eventuali errori nella realizzazione.

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domenica 24 febbraio 2013

Ricette: Mangiare i frutti di mare crudi

Si avvicinano le festività natalizie e tutti noi siamo alla ricerca di piatti nuovi e gustosi per onorare le sante feste. Una ricetta ottima per il pescatore è la preparazione dei frutti di mare crudi. Vi ricordo che con il termine frutti di mare si intendono vongole, fasolare, telline, cannolicchi, ostriche ed altri molluschi bivalvi. Non lasciamoci incantare dal nome crudi credendo che si mettono in tavola così come sono, occorre molta attenzione ed una ottima perparazione per evitare problemi gastrointestinali, cioè mancando una preparazione a temperature elvate il tutto deve essere davvero vivo, pulito e tenuto sempre a bassa temperatura. Recatevi dal vostor pescivendolo di fiducia ed acquistate cannoliocchi e fasolare (principalemte) vivi, si devono muovere, chiudersi al tatto ed essere pesanti. Chiedete un prodotto che viene dallo stabulario, ovvero un luogo dove per iorni i frutti di mare sono stati a riposo in acqua pulita e costantemente filtarta in modo da espellere sabbia ed eventuali sostanza tossiche. Poratteli a casa e tenteli al freddo tipo 5-6 gradi centigradi, non di meno in quanto li portereste alla morte. Per metterli in tavola prendete una sperlunga di acciiao inox e preparateci un letto di ghiaccio tritato pèer avere sempre la temperatura bassa. Metteci abbondante linone fatto a pezzi e poi adagiateci i cannolicchi tal quali e i mollusci bivalvi già aperti con il coltello. Se li trovate servite anche dei gamberetti freschissimi ai quali rimarrete la testa ed eliminerete il restante carapace, sono gustosissimi. Portate a tavola, mangiateli freschissimi e vivi con abbondante limone. Buone feste.

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venerdì 15 febbraio 2013

L'esploso del mulinello

Comprare un mulinello di buona qualità è di certo importante per la serenità del pescatore, in fondo è come un inestimento, siamo sicuri della durata del'attrezzo se avremo l'accortezza di fare la dovuta manutenzione e di non abusare della meccanica dell'attrezzo. C'è anche un altro motivo per scegliere un mulinello di qualità: la possibilità di reperire i ricambi quando saranno necessari. Occorre però ricordare ai meno esperti che lo smontaggio è una fase molto ma molto più semplice del montaggio, se infatti togliere pezzi è semplice metterli nel modo e nella sequenza giusta potrebbe creare dei problemi, tipo il mitico pezzo che avanza ad ogni smontaggio. Per ovviare a questo problema i produttori mettono sullo scatolo un modello del mulinello, chiamato esploso, che mostra i pezzi e la loro disposizione, analogamente a quanto si fa per tutte le produzioni meccaniche complesse (tipo le auto). Ma cosa succede se perdiamo o distruggiamo la scatola? Da oggi shimano mette a disposizione sul suo sito una raccolta di tutti gli esplosi dei mulinelli catalogati per anno e per modello, un servizio eccellente offerto ai pescatori che necessitano di questo aiuto al montaggio. In foto un mulinello Aero Technium MgS XS-B, qui il link per consultare la banca dati con tutti gli esplosi.

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lunedì 11 febbraio 2013

Tutorial: costruiamo un long arm

Complici le mareggiate invernali che stanno per abbattersi sulle nostre spiagge si moltiplicano le richieste per la preparazione di un terminale da pesca utile in questo periodo, il long arm. Iniziamo insieme analizzando di volta in volta le criticità da superare. Iniziamo con l’acquistare del filo da 0,60 mm per il trave, girelle medie e piccole per l’attacco del piombo e per lo snodo, perline, stopper xxl, attacco per il piombo e guaina temorestringente. Prendiamo il nostro filo dello 0,60 e realizziamo un’asola con un nodo uni a tre spire. Tagliamo 1,5 metri di filo, poi prediamo uno stopper e passiamolo con molta gentilezza sul trave, inumidendo con la saliva ed aiutandoci con la pinza all’occorrenza ma stando sempre attenti a non strappare il filo di acciaio presente nello stopper che serve per passarlo sul filo. Ora mettiamo in coda allo stopper una perlina, poi la girella, poi la seconda perlina ed infine l’ultimo stopper, lo snodo è fatto. Ora spostiamoci all’ultimo capo libero del trave e leghiamo la girella con il nodo palomar. Poi a questa girella ci colleghiamo un aggancio per il piombo, io in foto ho utilizzato i pear link made in uk, ma voi potete usare tutti gli sganci che vi sono in commercio, ma ricordate di seguire le istruzioni del produttore. A questo punto occorre solo tagliare gli eccessi del filo al nodo del loop a quello alla girella. Abbiamo cura di lasciare 2 mm di filo e poi delicatamente con la fiamma dell’accendino a distanza scaldiamo per ottenere una pallina per evitare accidentali aperture del nodo. Poiché pescheremo in condisurf occorre coprire i nodi con della guaina termorestringente. Mettiamo la guaina in posizione, poi con la pinza gentilmente manteniamo il nylon e poniamo il tutto all’aria calda del phon per pochi secondi, avendo cura di non esporre il filo per evitarne snervature. Se volete realizzare un paternoster occorre solo preparare sullo stesso trave due snodi. Portate il terminale con voi a pesca legando alla girella il bracciolo e l’amo delle dimensioni consone a mare e esca utilizzata.

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mercoledì 6 febbraio 2013

Il barracuda in cucina

Nonostante la scarsa fama del barracuda come pesce da cucina occorre sprecare due parole per metterne in luce i tanti pregi e i pochi difetti. Questo pesce dalla forma allungata e dall'instancabile istinto predatorio è caratterizzato da un’alimentazione a base di pesci che conferisce al predatore carne bianca e saporita anche grazie alla potenza di attacco che ne potenzia le fasce muscolari. Nonostante i luoghi comuni le carni non si presentano troppo asciutte o stoppose. Si trovano poche spine nelle carni e queste si separano facilmente una volta cotto a dovere. Nelle marinerie della nazione non è sempre valorizzato a dovere ma spesso e volentieri i pescatori (sopratutto i sub) lo catturano proprio per le sue doti organolettiche e le carni magre. In genere gli estimatori lo preparano tagliato a trance e fatto in guazzetto, rosolato al forno con patate e vino bianco, al cartoccio con un po di verdurine miste di stagione inserite tutt’intorno. Insomma le ricette d'eccellenza della cucina di mar enazionale si prestano tutte alla preparazione di queste carni, salvo ricordare di non eccedere con i tempi di cottura onde evitarte di accentuare la consistenza delle masse muscolari. Vi ricordiamo solo un piccolo segreto. Il barracuda a volte è caratterizzato da carni amare. L'origine di queste note organolettiche è dovuto alla fermentazione dell'apparato digerente. Occorre quindi eviscerarlo subito appena catturato eliminando anche il sangue che si accumula nei pressi della spina dorsale. Buon barracuda a tutti.La foto l'ho presa qui.

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sabato 2 febbraio 2013

Il morto manovrato

Tra le tante tecniche di pesca di cui ci siamo occupati di certo il morto manovrato è una delle meno viste e meno conosciute, ma di certo il suo impiego darà delle belle sodisfazioni a coloro che vi si dedicheranno. In pratica immaginate di avere una pescata a spinning, solo che l'artificiale è un pesce morto, la montatura ha una testa piombata che lo porta a rimbalzare sul fondo e quindi dopo lanciato si procede a dente di sega. State pensando all'azione di alcuni jig? Perfetto, è proprio questo. La pesca con i kabura non ha portato nulla di nuovo al mondo della pesca.Per andare alla ricerca di predatori con il morto manovrato occorre acquistare la tipica montatura con la teta piombata, un pesciolino morto, canna adatta e mulo da spinning con multifibre, tutto qui. La canna è tipo quellla da spinning, solo più rigida per far spiombare meglio l'esca e muoverla con meno lavoro. La montatura si conficca nell'esca per muoverla con naturalezza, in pratica fate lo spinning con un'esca molto ma molto naturale, che si muove e vibra come un pesce vero. Per attirare il predatore l'esca viene fatta arrivare sul fondo e poi la si recupera a saltelli. In questo modo il predatore che gironzola sul fondo viene allertato dai balzi e dalle vibazioni e si avvicina alla riceca del pesce ferito che non risce ad allontanarsi velocemente. Questa tecnoca è stata utilizzata quasi sempre in acque interne , ma ore è in via di diffusione in mare sia per l'importanza delle prede sia per le analogie tecniche con kabura, tenia e jig. Rendetaci partecipi dei vostri successi.

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