giovedì 23 ottobre 2014

Ami circle

Forse questi ami rappresentano la più grande innovazione nel mondo degli ami degli ultimi anni. L’ampia curvatura permette la cattura ed il rilascio di grosse prede. Infatti la forma stessa dell’amo, se usato correttamente, impedisce che il pesce venga agganciato agli organi interni poiché danno un’allamata certa alla bocca. Molti pescatori hanno un problema con questi ami perchè non sono informati sul corretto montaggio di questi. L'amo infatti non va legato con un nodo ma occorre fare un'asola che passanell'occhiello per dare l apossibilità al circle di ruotare. Solo se montati cosi questi ami sono possono muoversi verso l'angolo della bocca del pesce e penetrare nei tessuti appena il pesce si allontana. L'amo circle è un amo molto tecnico rivolto al catch ed release nella pesca sportiva perchè permette di agganciare la preda di solito (al 90%) lateralmente nell'apparato boccale in posti poco traumatizzanti, poco vascolarizzati e sensibili. Si ha quindi la possibilità di un confronto sportivo con il pesca che una volta a tiro di guadino viene velocemente slamato (l'amo stà ai lati della bocca) e rimesso in libertà. E' rivolto di solito ai grandi predatori e funziona "discretamente" col vivo se inserito sulla groppa del pesca esca. Se facciamo però un confrontro tra circle ed altri ami sul numero id ferrate e/o catture è indiscutibilmente il tipo tradizionale ad avere la supremazia di catture, mentre il circle, per la sua forma, da molte più chance di "libertà" al pesce insidiato. Ma in caso di abboccata,da sovente una maggiore garanzia antislamatura. Occorre infine ricordare che spesso molti pescatori ineriscono gli ami circle nei tranci, sperando di allamare il grosso predatore. Tutto ciò è sbagliato perchè l'amo circle funziona solo se ha la possibilità di ruotare grazie al montaggio su girella o asola. Quindi nel tranco non da risultati di sorta ma le allamate sono solo casuali.

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venerdì 17 ottobre 2014

Esche: Il trancio di spigola

Abbiamo visto come il trancio del cefalo possa essere efficaci nella pesca a predatori affamati quali spigole e serra, oltre a tutti i pesci di grosse dimensioni in cerca di cibo. Occorre però ricordare che oltre alla sarda o al miggine vi è una specie dalla carne deliziosa che attira molto ma molto i pesci, in particolare il pesce serra: il filetto di spigola. In questo caso avremo cura di prendere una spigola di allevamento, di quelle che il supermercato vende a 4-5 euro al kg, nella pezzatura più piccola. Le ragioni che stanno dietro la scelta delle spigole di allevamento è banalle: uesti pesci sono allevati con mangimi ad alto tenore proteico e calorico, il che unito al ridotto movimento le rende utilisime per la pesca al serra in quanto gli oli si sciolgono e lasciano in acua una scia odorosa. Inoltre il serra si ciba quotidianamente di piccole spigole, quindi ne riconosce il sapore e la consistenza delle carni.

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mercoledì 15 ottobre 2014

Report pesca porto di Baia

Porto di baia, ottobre 2014. Pescata a inglese pura con galleggiante 3+2 in con corpo in balsa. Canna Maver Normark 3 pezzi ad innesti, mulinello Shimano Katana 4000 con filo affondante in bobina, girella micro e fluorcabon 0.10 Shimano Aspire, amo 20. Esca bigattino fresco e vivace, condizioni meteo marine ottimali con scirocco montante laterale, poche raffiche davvero impegative.

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giovedì 9 ottobre 2014

Il censimento dei pescatori - aggiornato sino a ottobre 2014

Come probabilmente avrete appreso da altre fonti a dicembre c'è stato un decreto legge che ha istituito un nuovo strumento per monitorare la pesca sportiva e dilettantistica: Il censimento dei pescatori. In pratica visto che ci sono problemi nel monitorare e regolare i flussi di pesca si è provveduto a istituire uno strumento che registri i pescatori per farsi un'idea di quello che succede in spiaggia, dai moli, a bolentino, a traina. Per conoscere lo specifico delle modalità di registrazioen occorre aspettare che siano pubblicati i regolamenti attuativi e che siamo messi a conoscenza di quale ente e come acquisirà i dati. Al momento sappiamo solo che occorre "registrarsi" nelle modalità che apprenderemo poichè per i pescatori che non ottemperano saranno previste multe sino a 2000 euro. Il meccanismo prevede anche la possibilità di registrarsi entro i 10 giorni dalla rilevazione a pesca e di evitare la multa. Queste sono le notizie a disposizione ma va da se che molti hanno visto in questa novità l apreparazione del terreno per istituire una licenza di pesca in mare, ovviamente gestita dalla fipsas. Di certo l'istituzione di controlli e regolamentazioni a tutela del patrimonio ittico è una cosa buona e giusta, ma censire i pescatori sportivi sarebbe il passo seguente al controllo dei pescatori di frode e la loro repressione e il monitoraggio della pesca professionale. Lungi da Segreti della Pesca fare polemica vogliamo solo sottolineare che la pesca sportiva è responsabile del prelievo del 5 % del pescato totale, forse stiamo ricevendo troppe attenzioni in proprorzione al prelievo che operiamo a pesca.
Aggriornamento di febbraio
Il decreto Mipaaf del 6 dicembre 2010 è finalizzato a promuovere la rilevazione della consistenza della pesca sportiva e ricreativa in mare. La comunicazione, anche attraverso l'ausilio delle associazioni di pesca sportiva e ricreativa e le associazioni di pesca professionale, prevede di fornire alcune informazioni molto semplici, le generalità, il tipo di pesca praticato, le Regioni in cui si pratica questa attività. L'attestato della avvenuta comunicazione funzionerà da titolo per l'esercizio della pesca. Chi non avrà fatto la comunicazione, se soggetto a controlli, dovrà svolgere gli adempimenti previsti entro dieci giorni per non incorrere in sanzioni. Il servizio consente, al pescatore di fornire i propri dati e di produrre l'attestato, alle associazioni di operare per conto di tutti i pescatori che ne fanno richiesta. Di seguito viene spiegata la procedura di registrazione per l'utilizzo del servizio. Procedura: Effettuare la registrazione fornendo: nome e cognome del pescatore o del referente dell'associazione, email (casella di posta elettronica) a cui inviare la conferma della registrazione, password di identificazione e, per i soli referenti delle associazioni, il nome dell'associazione a cui fanno capo. Viene presentata una prima pagina in cui inserire le generalità del pescatore, e una seconda per le informazioni specifiche sul tipo di pesca praticata. A conferma della corretta conclusione delle operazioni sarà possibile stampare l'attestato dell'avvenuta comunicazione. Qualora il pescatore o l'associazione desiderino ristampare l'attestato, sarà sufficiente riaccedere al sito del Ministero, identificarsi e fornire nuovamente le generalità del pescatore interessato. Qui il link x la procedura.

Agosto 2012: aggiornato link, tutto permane. 
Marzo 2014: valido sino a dicembre 2014, qui il link
Ottobre 2014: pare si pagherà 20 euro da terra e 200 dalla barca per sostenere i pescatori professionisti, che vergogna.

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martedì 7 ottobre 2014

Pescare la spigola con il gamberetto

Il gamberetto è un animale molto diffuso nei porti e nelle scogliere e la spigola spesso prova ad insidiarlo senza troppa fortuna in quanto velocemente fugge e si mette al riparo. Inoltre il suo corpo emette numerose vibrazioni che attirano la spigola anche a notevoli distanze. Va da se che essendo la spigola ghiotta di questo crostaceo usarlo come esca avvantaggia nella pesca della regina. Se un bigattino appeso all'amo può destare dei sospetti a causa della ridotta mobilità il gamberetto vivo che nuota e si dimena con le sue antenne vibranti spinge la spigola ad avvicinarsi per mangiare questa difficile preda. La pesca con il gamberetto inizia con al ricerca delle esche. Andate nel porto ed esplorate la parte immersa della banchina con un retino. Di certo prenderete dei gamberetti raschiandone la parete. Un piccolo trucco consiste nell'illuminare la zona con la torcia. Se vedete dei puntini rossi significa che i gamberetti ci sono, infatti i puntini rossi sono i loro occhi. Se volete uare un metodo meno faticoso procuratevi una nassa, metteteci dentro una sarda e mettetela sul fondo del porto, di certo troverete all'interno i gamberetti dopo poco. Altro metodo interessante è usare la valanzola, antio strumento usato dai pescatori di gamberi. Una volta presi i gamberetti teneteli nella nassa a mare o in un secchio con acqua di mare e ossigenatore. Per la pesca con il gamberetto abbiamo bisogno di una bolognese da 6 mt, mulinello 1000 con filo dello 0,16 e terminale del 12. Galleggiante di 1,5 max 3 grammi e piombo concentrato in prosimità del galleggiante e piccola spallinata che deve terminare ad 1 mt dal gamberetto. Il fondo deve esere misurato con cura e il gamberetto deve lavorare a max 5 cm dal fondo per evitare che si intani. Con questa esca la spigola va cercata in prossimità della banchina, ovvero dove  trova inaturalmente il gamberetto. Alla mangiata non reagite con violenza ma attendete che la spigola butti giu l'esca, cosa che può richiedere anche diversi "assaggi". Solo a questo punto ferrate (con frizione molto aperta) e iniziate il combattimento. Agevolate le prime fughe della spigola e poi iniziate a forzare. ICAB.

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domenica 5 ottobre 2014

Quando cambiare il filo in bobina

Un nostro lettore ci ha mandato un mail dove chiedeva se dopo circa sei mesi dovesse sostituire il filo in bobina o fosse possibile tenerlo ancora. In questo post analizzeremo tutti gli aspetti legati alla longevità di un filo da pesca. Iniziamo a considerare che la natura del filo che usiamo ne determina la longevità potenziale. Tra le componenti del filo abbiamo degli stabilizzatori. Il filo infatti quando invecchia perde di elasticità, origina delle microcrepe e tende a frammentarsi sotto sforzo. Anche se i moderni fili da bobina sono spesso ricoperti di un velo in silicone che ne allunga la vita i processi ossidativi naturali, la salsedine, la luce sono agenti che degradano i fili. Inoltre il nylon ha una sua porosità interna che permette all’acqua di mare di penetrare al suo interno, aggravando il problema. Per evitare un prematuro invecchiamento del filo possiamo effettuare dei lavaggi dopo ogni uscita per asportare il sale dalla struttura del nylon. Ogni 5 pescate possiamo poi tagliare 5-10 metri di filo (a surf partendo dall’ attacco dello SL) poiché questa zona è la più stressata nel lancio. Viste tutte le variabili in gioco veniamo alla risposta al quesito. Certamente occorre sostituire ciclicamente il filo, ed io credo che intervalli di circa un anno siano ragionevoli per pescatori medi che praticano 20 30 uscite l’anno e sciacquano i fili. Esistono comunque una serie di controlli che possiamo fare per verificare l’effettivo stato del filo. Innanzitutto a filo asciutto verificare che l filo scorra tra le dita e non sia appiccicaticcio. Se ciò dovesse accadere il filo è vecchio ed ossidato e va sostituito subito. Controllate poi che il filo al tatto sia liscio e non ruvido. Se riscontrate della ruvidità controllate se è solo in una piccola zona (potrebbe essere legata allo sfregamento verso ostacoli) o generale. Se la zona danneggiata è localizzata e posta nei primi metri del filo potete semplicemente eliminarla. Se non dovesse essere così eliminate tutto il filo, e ricordate che è meglio sostituire un filo che perdere una bella preda.

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