lunedì 29 novembre 2010

Barracuda in Sardegna

Pubblichiamo foto e report di una cattura effettuata in Sardegna da un caro amico. Luogo: Sardegna (Ca), Porto di Capitana, ore 22 circa, catturato dopo un oretta e mezza di spinning vicino al porto e poi dentro il porto, ha tirato forte, ma il combattimento è durato un attimo, questione di un minuto o due ma veramente emozionante tirava come un matto ma ero attrezzato, avevo trecciato 50 lb, canna spinning olympus galaxy, e mulo 1000, artificiale yo-zuri(purtroppo il modello non ricordo comunque tipo sardina sui 18 g. Questo è stato il primo barracuda che sono riuscito a prendere, il problema è stato slamarlo visto che avevo una paura matta che mi morsicasse e non avevo attrezzatura apposita. Ovviamente in famiglia abbiamo provveduto a mangiarlo cucinato alla pizzaiola, buonissimo!! Penso che nei porti sia pieno ma non sempre si riesce a prenderli visto che la mangianza abbonda. Grazie SdP per il vostro lavoro, sinceramente durante la battuta di pesca pensavo a quell'articolo su quello spigolone preso agli ultimi lanci prima di andare via, e ho fatto lo stesso, sono rimasto al freddo e al gelo sperando di non tornare a casa con il sacco vuoto come tutte le volte e ogni tiro pensavo: "ancora un altro" e così sino a quando per mia fortuna ho preso il pesce. Saluti Roberto.

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martedì 23 novembre 2010

Spigola dalla spiaggia

Un lunedi mattina freddo di novembre decido di andare a pesca da solo arrivo in spiaggia e il mare era molto agitato monto subito le mie canne a fondo con sarda. Dopo tre ore neanche una toccata, quindo mi decido e anche se con forte vento prendo la mia canna da spinning e comincio a fare qualche lancio. Passano un paio dore circa cambio svariati artificiali ma niente sto quasi per andar via decido di montare l'ultimo artificiale, il testa rossa yamashita da 11 cm e dopo un po di lanci strike la canna si piega. Dopo oltre 10 minuti di combattimento causa terminale leggero riesco a spiaggiarla e inutile spiegarvi che forte emozione, e propio vero la costanza ripaga. Luogo cattura skiavonea (cs), peso della spigola 3,8 kg, pescatore Ottavio Sparano.


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Conservare a lungo i bigattini

Spesso capita di dover andare a pesca in giorni particolari, o di organizzarsi all'ultimo minuto e di non avere esche a disposizione. A me è capitato spesso e mi sono davvero arrabbiato. Per ovviare a questo problema vi posso svelare un trucco sulla conservazione dei bigattini. I bigattini sono una esca caratterizzata da grande mobilità, la quale genera calore e provoca la traformazione della larva in pupa (caster) utile essa stessa a pesca. Se andiamo a pesca possiamo conservare le larve nella loro sacchettina di tela ma se vogliamo una conservazione di alcune settimane occorre un sistema che abbassi molto il metabolismo delle larve: serve il congelatore. Procuratevi un baratolo di vetro munito di tappo a chiusura ermetica. Prendete i bigattini e metteteli nel barattolo, quando questo sembra pieno premete con forza e stipate quanti più bigattini è posibile. Ripetendo questa operazione numerose volte vedrete diminuire vistosamente gli spazi liberi nel barattolo. Quando questo sarà tutto pieno uniformemente chiudete il tappo a pressione e mettete in freezer. Avrete così una bella scorta di bigattini pronti all'uso. Pera evitare che la puzza di bigattino permei il vostro congelatore è consigliato porre il barattolo in una o più buste di plastica.

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venerdì 12 novembre 2010

Lo zaino da pesca

Per il pescatore l'attrezzatura è importantissima. Tutti sappiamo come portare tutto in mano sia snervante e pericoloso. Spesso capitano piccoli guadi, passaggi impervi, lunghi tratti in spiaggia o sugli scogli. Tutte situazioni dove è importante essere bene attrezzati ed organizzati. Uno degli accessori al quale non è possibile rinunciare è un buono zaino da pesca. Il vantaggio che ci da uno zaino da pesca è tanto. Mani libere, ottima capienza, comodità negli spostamenti, buona organizzazione delle cose, possibilità di trasportare agevolmente il pescato. Un buono zaindo da pesca deve essere innanzitutto comodo, quindi disporre di spallacci grossi e cintira in vita. Poi deve essere capiente. Qui ognuno ha i propri gusti ma pare che servano circa 70 litri di capienza per portere con se il necessario. Occorrono poi numerose tasche per separare l'attrezzatura e poterla ritrovare agevolmente. Ricordate di comprare modelli specifici per la pesca, quindi testati per water proof per evitare di bagnare l'attrezzatura e antistrappo e soprattutto resistenti. I modelli genrerici infatti anche se di marca spesso non sono studiati per la pesca e possono rompresi nel momento del bisogno. La fattura delle cuciture deve essere eccellente, cosi come gli accessori in plastica di fibie e spallacci. Lo zaino in foto è uno dei migliori modelli, molto apprezzato in uk ma ne esistono anche modelli validi made in italy. Evitate zaino con troppe cerniere perchè sono il punto debole in presenza di sale ed umido. Inoltre attualmente si stanno diffondendo molto zaini che comprendono delle scatole portaminuteria in plastica. Valutate anche questo modello in base alla pesca che intendete fare ma occhio sempre più alla qualità che al prezzo.

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sabato 6 novembre 2010

La serbidora

La pesca è sempre faticosa ma di certo l'attrezzatura ci può aiutare ad alleviare le nostre fatiche. Immaginate di essere a pesca dalla spiaggia e di avere con voi 3 o 4 esche diverse da innescare. Dovremmo alzarci ed abbassarci in continuo, oltre a tenere tutta l'attrezzatura per l'innesco a terra o sulla cassetta. In nostro aiuto arriva la serbidora, strumento formato da un'asta da mettere nella sabbia e un piatto che vi si avvita sopra e che possiamo utilizzare per tenerci la lenza per i finali, ami di riserva, anellidi o altre esche, aghi da innesco, flotter, segatura, tagliaunghie, forbici, filo elastico e quant'altro vi possa servire. Poichè le aste vengono vendute anche separatamente possiamo costruirci da soli una serbidora utilizzando un sottovaso, un vassoio da bar o altro forandoli e poi assicurandoli all'asta tramite l'apposito perno. Io personalmente sconsiglio in questo caso il faidate poichè i prodotti tipo quello in foto sono spesso forniti di riparti richiudibili, vaschette forate, ripiani in legno per rompere i murici e/o sfilettare. Molto utili sono quelle in acciaio e legno ma risultano molto pesanti. In alternativa vi consigliamo sempre di acquistare la serbidora per stare più comodi ed organizzarvi meglio mentre il modello da scegliere dipende dal tipo di pesca che vi apprestate ad affrontare.

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giovedì 4 novembre 2010

Squalo in sardegna


Articolo originale de L'Unione Sarda di A.Loi.  La consistente variazione del clima sta influenzando sempre più anche la fauna marina. Eccezionalmente al largo dello stagno di Marceddì ieri mattina è stato pescato uno squalo. L'aggressivo predatore, della grandezza di circa due metri, era morto da alcuni giorni. A individuarlo nelle reti è stato Paolo Argiolas, un pescatore che opera nel compendio ittico di Marceddì: «L'ho trovato nei pressi della punta di Capo Frasca - ha raccontato al suo arrivo nel porticciolo di Marceddì il giovane pescatore - Non potete immaginare la fatica che ho dovuto fare per issarlo a bordo essendo uscito a pescare da solo». Ad attendere il pescatore c'erano le Guardie Forestali del distretto di Marrubiu che hanno subito preso in consegna lo squalo per portalo al Centro regionale cetacei di Cagliari, dove sarà classificato. Secondo alcuni pescatori di Marceddì potrebbe trattarsi di uno squalo grigio della famiglia “Carcarinidi”, essendo grigio sul dorso e biancastro sul ventre e avendo il corpo fusiforme con il muso appuntito, coda asimmetrica e pinne ampie e forti. Questo squalo, che può raggiungere i tre metri di lunghezza, è comune nel Mediterraneo, ma in poche occasioni si è spinto nelle acque lagunari e salmastre di Marceddì.

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