martedì 29 gennaio 2013

Nodo Clinch - legare ami e girelle

Siete alla ricerca di un'alternativa al nodo palomar per legare girelle, ami ad occhiello o moschettoni? Ecco a voi il nodo clinch. Questo nodo vi permette di legare tutto ciò che è munito di un occhiello e di tenere il 90% e passa del carico di rottura del monofilo, davvero un ottimo nodo da imparare ed usare a pesca. Imparate dal video che vi alleghiamo e poi provate e riprovate a casa con un codino legegro, al fine di apprendere i movimenti e i dettagli della realizzazione. Buon lavoro.

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lunedì 28 gennaio 2013

L'ago da innesco

Una delle attrezzature più importanti da portare a pesca è di certo l'ago da innesco. Immaginate cosa sarebbe mettere un'arenicola sull'amo senza l'ago. Versamenti di sangue "arenicolo" a mai fine, capi rotti e poca resa all'amo. Tutti questi effetti collaterali possono essere evitati usando l'ago da innesco, una semplice ed efficace invenzione che rende posibile innescare esche pressocchè intatte e quindi molto naturali. Tra gli ami da innesco occorre distinguere due tipi diversi: quelli che fanno scorrere l'esca sull'amo e quelli che fanno passare il filo nell'esca. I primi si usano per innescare anellidi (arenicola, coreano, americano, salterello, esche tipo cannolicchi da compattare con il filo elastico). Funzionano inserendo l'ago nell'esca, poi si inserisce l'amo nella cavità dell'ago, lo si fa innarcare e poi, spingendo l'esca, si fa in modo che la stessa passi sull'ago. Il tipo a passafilo si usa per le esche che per dimensioni o solidità non possono passare sull'ago, quindi si fa in modo che il filo passi nell'esca come se fosse un ago per cucire, solo di dimensioni molto più grosse.

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mercoledì 23 gennaio 2013

Tempo di surf: il lancio side e above

Ormai il clima si è stabilizzato sul turbolento con numerosi temporali e mareggiate. Questi fattori, uniti all'abbassamento delle temperature e la diminuzione delle ore di luce sono il richiamo per tutti i pescatori appassionati di surfcasting. Nasce però un grosso problema legato alla distanza di lancio. Infatti se nella stagione calda col vostro lancio Home Made potevate fare i metri necessari a fare le mormore qui si complicano le cose a causa dle vento frontale che riduce i lanci a poche decine di metri. Occorre quindi approfondire la tecnica di lancio per essere in pesca in zona ultimo frangente. Il lancio classico è l'above, ovvero il lancio che si fa con la canna dietro la testa, piombo sospeso e braccio destro piegato a 90°. Il sinistro tira l acanna per il calcio e la destra spigne verso l'alto. Pochi metri (circa 100 se siete bravi e la canna è di quelle buone, il vento mance ed il piombo è da 125 gr) ma grande precisione. Se volete fare qualche cosina in più provate col side. Mettete la canna alla vostra destra, piombo a terra e filo in tnsione. Canna inclinata dal basso verso l'alto. Nello stacco la sinistra tira e la destra va verso l'alto sino a fermarsi con canna a 45°. Qui si fanno più metri sfruttando la partenza con piombo a terra che carica maggiormente la canna. Se volete ancora più distanza potete provare ad angolare leggermente il vostro lancio, ma ricordate di esercitarvi da soli in spiaggia. Tutte le spiegazioni le trovate nel vidoe di ripamonti, per il lancio ground armatevi di canna ripartita e seguite i prossimi articoli.

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sabato 19 gennaio 2013

Spigola: La regina dei mari, la preda più ambita dei pescatori

Dicentrarchus labrax: La spigola è la regina dei mari, il suo nome deriva dalla spina preopercolare molto acuta e tagliente ("spigolo") talmente prominente che al momento della slamatura spesso si rimane feriti alle mani. La preda più ambita dai pescatori di tutto il mondo. Eccellente predatore gira per i mari alla ricerca delle sue prede. La cattura di una spigola è sempre una grande emozione, essendo questo pinnuto uno smaliziato predatore riuscirlo ad ingannare è sempre una grande soddisfazione. Presenta corpo affusolato, testa grande e bocca enorme, munita di piccoli denti e capace di ingurgitare prede molto più grandi di lei. Si differenzia dagli altri pesci della famiglia dei serranidi per la presenza di sue pinne dorsali, infatti appena catturata, quando è ancora viva e vegeta è possibile osservare questa pecularità. Il dorso è di colore grigio e i fianchi di colore bianco, non si riscontrano colorazioni marcate per le pinne. Si nutre di anellidi, crostacei e piccoli pesci. In genere gironzola la notte le zone ricche delle sue possibile prede. Zona di elezione della spigola sono le zone di incontro tra le acque dolci e le acque salate grazie alla sua capacità di adeguarsi alle variazioni di salinità delle acque. Quindi si reca spesso nelle foci e risale i primi tratti dei fiumi per poter trovare i piccoli muggini, di cui va ghiotta, i gamberetti, i vermi, e spesso anche i topi, di cui si nutre volentieri. La riproduzione avviene tra gennaio e marzo, motivo per cui da novembre in poi la spigola inizia a divenire molto vorace, va in cerca di tutte le esche proteiche che possono esserle utili per la sua alimentazione.

Le modalità della pesca alla spigola saranno trattate successivamente, ma è opportuno ricordare che il bigattino, la sarda, il gamberetto vivo, anellidi corposi, cannolicchi e non per ultimo il vivo (pesce innescato vivo x attirare il predatore) possono attirare la regina dei pescatori.

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lunedì 14 gennaio 2013

Prede: Il pesce balestra

Tra le specie insidiabili nei nostri mari uno dei più paricolari è il pesce balestra. Chiunque lo abbia visto una volta non stenterà a riconoscerlo per la testa grande, le pinne grosse e speculari e i denti affilati. Una volta salpato il pesce balestra emette un suono simile al grugnito del maiale che gli vale il nome di pesce porco. La pelle è rugosa e al tatto da l'impressione della carta vetrata e per il passato è stata usata per l'accensione dei fiammiferi. Questo pesce è un grufolatore che mangia molluschi ed invertebrati sul fondo del mare, frequenta le zone di misto sabbia-roccia e spesso lo si pesca anche dalla spiaggia se usiamo esche proteiche (tipo il cannolicchio) poggiate sul fondo. I denti aguzzi possono provocare la rottura del finale per cui spesso se si presuppone la presenza del pesce balestar si una un finale in acciaio o del multifibra. Nonostante alcune specie tropicali del pesce balestra siano leggermente tossiche quelle mediterranee sono tutte commestibili ed ottime grazie alle carni delicate e sode apprezzate nella cucina regionale. In foto un pesce balestra pescato dal notro amico S.S. in sicilia. Qui il video del pesce balestra.

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venerdì 11 gennaio 2013

Esche proteiche: Il trancio di cefalo

L'utilizzo delle esche ad alto contenuto proteico è indicato nel caso in cui siamo alla ricerca del grande predatore dalla spiaggia e vogliamo attirarlo con un'esca sostanziosa. Il trancio di muggine assolve egregiamente a questo lavoro in quanto si presta alla creazione di abbondanti inneschi. Inoltre la ricchezza di oli e grassi nelle sue carni lo rende molto attirante. Per proporre correttamente questo innesco occorre utilizzare del polistirolo o altro materiale galleggiante per farlo fluttuare in acqua, ricordando che se il mare è agitato occorre usarne davvero poco onde evitare una presentazione dell'esca innaturale. Per la preparazion e procuratevi un cefalo e sfilattatelo (io lo faccio in spiaggia). Tagliatene un pezzo della lunghetta di circa 10 cm e della larghezza di 5 di modo da poter creare un innesco a forma di sigaro. Se la carne è troppo spessa portatelo a livello con le forbici. Intanto preparate un finale con due ami del tipi 1/0 o 2/0 a seconda del trancio e mettete i due ami leggermente disassati nelle carni, poi ponete al centro del trancio il polistirolo (anche quello delle vaschette per il confezionamento delle carni) e richiudete il tutto con abbondante filo elastico. Nel lancio ricordate che sarà difficile ottenere grosse distanze a causa delpeso e della scarsa aerodinamicità. Alcuni pescatori a volte mettono la parte con la pelle verso l'esterno contando su una maggiore visibilità del boccone. Le confiurazioni di cui abbiamo parlato si riferiscono principalmente alla spigola poichè se vorrete insidiare il serra avrete bisogno del cavetto d'acciaio.

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lunedì 7 gennaio 2013

La pesca con il palloncino

La pesca con il vivo è sempre molto remunerativa in termini di qualità delle catture. Quando abbiamo analizzato il metodo della pesca a teleferica mettemmo in luce tra i difetti di questa tecnica la poca distanza del pesce esca dal fondo, fattore particolarmente penalizzante quando si cercano predatori pelagici su fondali che degradano velocemente. Per ovviare a questo inconveniente possiamo utilizzare la tecnica del palloncino. Occorrerà acquistare dei palloncini di quelli per le feste dei bambini che serviranno per la preparazione del terminale. L'azione di pesca verrà portata a termine con un pesce esca legato al cavetto di acciaio o nylon lungo circa due metri. Alla fine di questo avremo una girella per scaricare le torsioni che collega il terminale con la lenza in bobbina (non si usa shock leader). Il filo della bobbina passerà nell'occhiello di una girella (bloccata da uno stopper in caucciù di quello usato per i terminali) menrte all'altro capo viene attaccato il palloncino con uno spezzone di pochi cm di filo. Una volta innescato il vivo e gonfiato il palloncino si collega il tutto e si poggia delicatamente in acqua. In pesce tenderà a guadagnare il largo, e con lui il palloncino che ci farà da segnalatore di abboccata. Spesso il pesce si allontanamalvolentieri a causa delle ferite e tenta di tornare a riva, quindi le serate migliori per questa pesca sono quelle con vento di tera debole che spinge sul palloncino e tiene l'esca in pesca. Di notte è poi consigliato mettere due starlight nel palloncino, al fine di tenere sotto controllo la situazione più facilmente.

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sabato 5 gennaio 2013

Cosa fare se il granchio disturba

Spesso a PAF capita che i granchi si avventano sulle nostre esche molto voracemente, mangiandole e tagliando il pezzo finale del bracciolo con l’amo attaccato. Ciò si traduce in una doppia perdita: esca + amo. Per evitare ciò utilizzate come finale un long arm al quale legate un finale di 1,5 metri al quale prima dell’amo mettete un popup, uguale a quello che si utilizza per insidiare i pesci di galla. Per evitare poi che il vostro amo lavori troppo in alto ponete a 50 e 70 cm due pallini di piombo di quelli che si usano a bolognese, scegliendone il peso in base alla corrente (circa 0,1 grammi cadauno). Ricordate che i granchi a mare esplorano leggermente la colonna di acqua, quindi la parte libera deve essere di almeno 50 cm. Sarete sorpresi dei risultati. Esche consigliate: esca rossa e coreano.

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mercoledì 2 gennaio 2013

Recenzione: Led lenser H7 replica

Ormai sono alcuni mesi che il mondo della pesca e dell'escursionismo apprezza una lampada frontale ben fatte e molto potente prodotta (dicono) in germania da una affermata azienda che lavora molto bene nel settore delle lampade. Qui la prova video della led lenser h7. Questo prodotto si è imposto sul mercato perchè a un prezzo competitivo (circa 50 euro) offre 130 lumen, unico led, alimentazione con pile AAA (stilo piccole), regolatore del fascio luminoso e della potenza. Molti di noi pescatori le hanno acquiatate ma poi si è spasa la voce che su internet un sito molto famoso cinese che spedisce gratis in tutto il mondo vendeva una lampada simile (per meglio dire uguale) a 20 $ spedita, ovvero con 13 euri la lampada è a casa vostra. Ovviamente ci siamo attivati per l'acquisto ed oggi che è arrivata ve la mostriamo in tutto il suo splendore. Bella da impazzire, pacco batterie piccolo ed isolato, interruttore per accenzione che guarda versoil basso x evitare problemi con la pioggia, ghiera con o-ring. Tutto ben fatto e ben assemblato, unico neo il meccanismo di regolazione dell'inclinazione che pare un poco fragile. Inserite le 3 baterie inizia la sorpresa, nonostante sia giorno al luce pare bucare gli oggetti, un vero fulmine. Potentissima e davvero modulabile così a freddo pare avere tutte le caratteristiche per divenire la lampada frontale da portare a pesca. Vorrei solo aggiungere che giranoo voci insistenti che la lampada originale sia questa (la cinese) e quella venduta dalla germania sia solo commercializzata ed arricchita da una confezioncina in neoprene, cioè 30 e passa euro per del neoprene paiono davvero troppi. Domani troverete la guida su come acquistare questa lampada a soli 13 euri.

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