mercoledì 27 aprile 2011

Il vertical jigging – Attrezzatura

Per la pesca a vertical abbiamo bisogno di una canna appositamente studiata, in genere con ampi range di carico e tipicamente con il manico staccabile dal corpo della canna. Il mulinello deve essere un fisso del tipo 10000 di ottima qualità capace di sopportare i numerosi recuperi. La bobina va caricata con un trecciato di buona qualità mentre gli ultimi metri devono essere in fluorcarbon di 0,60 – 0,70 mm per aumentare il realismo del complesso pescante. Sempre necessario è il raffio per portare a borbo prede importanti e spesso molto combattive. La scelta del tracciata va fatta in base a canna, mulinello, fondale e prede ma in genere si ritiene che un 30 – 50 libre dovrebbero coprire quasi tutte le situazioni. Per ciò che concerne invece le imbarcazioni potete utilizzare gozzi, gommoni o barche più grosse, ma ricordate sempre di rispettare i limiti imposti dal costruttore per l'equipaggio. Poichè il vertical è una pesca faticosa potete anche organizzarvi a gruppi con una sola canna, tipo facendo due recuperi a personain gruppi da due, in modo da essere sempre in pesca con i jig e non lasciare mai l acolonna d'acqua scoperta.

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lunedì 25 aprile 2011

Esche: le camole del miele

Tutti gli animali presenti in natura hanno dei predatori e/o delle specie antagoniste con cui si devono rapportare e che servono ad eliminare dalla specie gli esemplari meno forti, meno furbi o comunque meno adatti all'ambiente ed alla competizione interspecifica. Sia le api allevate che quelle libere hanno un loro vorace predatore: la Galleria mellonella. Questo insetto è un lepidottero che nella sua fase larvale si nutre della cera di cui sono composti gli alveari non disdegnando di cibarsi di larve, uova e miele dell'alveare. Questo lepidottero appartenente alla famiglia delle piralidi gironzola libero in natura e depone le uova direttamente nell'alveare, di modo che i suoi piccoli distruttori avranno cibo a portata di mano. Occorre però ricordare che le larve di galleria mellonella sono una importante risolrsa per il pescatore di acque interne in quanto usate come esche (forse le conoscete con il nome di camole) sono micidiali per tantissime specie. Anche quando i pesci sono svogliati il loro innesco risulta spesso decisivo in quanto il sapore dolce (si nutrono di miele) è invitante. Inoltre innescate singole su amo sottile e a gambo corto del 8 o in tantem su amo del 6 sono ottime nella pesca alla trota in quanto ruotano in maniera perfetta. Usate lenze massino dello 0,12 e attirerete anche le trote di immissione più svogliate. Per la conservazione di queste esche occorrono 5/6 °C (quindi frigo nelal parte meno fredda). Ovviamente tenetele nella confezione di plastica con il loro substrato di truciolati id legno.

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domenica 24 aprile 2011

Il vertical Jigging – introduzione alla tecnica

Tra le tecniche di pesca di nuova introduzione non può mancare un’analisi profonda del vertical jigging, evoluzione dello spinning basata sulla ricerca del pesce sviluppata nella colonna d’acqua sottostante il pescatore e non nella ricerca del pesce nello specchio d’acqua.
L’effetto è facilmente immaginabile, i predatori di fondo tipici del mediterraneo quali cernie, dentici, ricciole se presenti sul fondo sono attirati dalla nostra esca. Inoltre pesci san pietro, murene, saraghi, tanute, gronghi, scorfani, gallinelle, razze e trigoni sono prede più o meno casuali a vertical jigging. Questi pesci infatti di rado si lanciano in veloci inseguimenti ma possono attaccare il jig nei primi due rimbalzi. Palamite, lanzardi, tombarelli, alletterati e lampughe sono invece le classiche prede delle aree sabbiose che si possono catturare a mezz’acqua e nelle ultime fasi del recupero. L’azione di pesca per essere efficace necessita di un fondale importante e dell’ausilio dell’ecoscandaglio per individuare le prede. Una volta sicuri della presenza del pesca vanno calati i jig (specifici artificiali) sul fondo e vanno recuperati a strattoni, n modo da mimare un pesce in difficoltà. Occorre chiarire che i pesci notano il jig e probabilmente lo identificano come elemento artificiale. Poiché sono presenti in branco basta che uno solo di loro si dirige verso il jig mosso dalla curiosità che tutto il branco lo segue, creando una lotta per chi lo attacca per primo. In questo modo l’effetto del jig è certamente influenzato dalla fattura e del movimento dell’artificiale, ma certamente risulta catturante laddove ci si trova in presenza di pesci affamati e in competizione. Inoltre per i grossi predatori di fondo esiste anche un’altra molla importante sulla quale andiamo ad agire: la territorialità. Infatti questi grossi pesci risultano infastiditi dalla presenza di un “estraneo” che fa su e giù nella colonna d’acqua, e quindi lo attaccano non tanto per fame ma per eliminare dalla zona un disturbatore.

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venerdì 22 aprile 2011

Prede: Lo sgombro

Lo sgombro è un pesce molto comune nel mare mediterraneo. E' un pesce azzurro, vive in branchi molto grandi e in estate si avvicina alla costa per doporre le uova mentre in inverno lo si trova a grandi profondità (sino a 200 mt). La pesca dello gombro a livello professionale viene effettuata con la lampara e, una volta trovato il branco permette di catturare enormi quantità di pesce. Per questo motivo i pescatori detti professionali hanno ridoto lo stok di questa preda portandolo, in alcuni paesi nord europei, al limite dellestinzione degli ecotipi. Nel mediterraneo è molto apprezzato in cucina e viene pescato in maniera amatoriale a bolentino usando come attiranti delle sfere plastiche fotoluminose. Nelle foto vedete gli sgombri ( o lacerti) pescati dal nostro amico Bevilaqua lungo la costa ravennate. La tecnica prevedeva lenza del 20, amo 2 e sarda innescata a tocchetti. Vi ricordiamo che è una eccellente fonte di acidi grazzi omega3, quindi consumate questo pesce senza timori epreferitelo ad altre specie più costose e meno salutari. Buona pescata per essere solo ad aprile.



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lunedì 18 aprile 2011

Il belly boat

Nella pesca in acque interne spesso è difficile arrivare a pescare nello spot che reputiamo più fruttuoso. Ipotizziamo di voler insidiare i bass sotto un canneto o una legnaia, è difficoltoso se non impossibile accedervi via terra, o non sempre vi sono le condizioni per arrivare a lanciarci. Per questo sono nate delle barche apposite che hanno la poppa molto grande che permette di lanciare, muoversi e fare tutto il resto in comodità ma prevedono la presenza di due persone e sopratutto costano una cifra. Il problema si è risolto con una invenzione facile e relativamente economica: il belly boat. In pratica avete presente la ciambella dei bimbi che si mette a mare dopo averla gonfiata? Userete una cosa simile. Ovviamente il materiale è di ottima fattura ed all'esterno c'è della stoffa tipo cordura molto resistente. Il gonfiaggio è per settori quindi non dovrebbe affondare, inoltre sono previsti schienale e accessori per portare con voi canne di riserva ed attrezzature. Ci sono in giro tre modelli, il primo è proprio un ciambellone, economico e poco pratico con il difetto di dovercisi calare dentro ... non è proprio il massimo. Il secondo è il modello a U, comodo in quando ci si siede, si chiude una piccola "mensoletta" davanti a noi per riporre le cose e poggiare i pesci e poi si va, pinneggiando. Il terzo è il modello a V, più costoso ma migliore in tutti i sensi. Anche lo spostamento è più facile in quanto la forma a v da meno problemi nella navigazione. Se credete che il belly sia un giocattolo sbagliate. Ho visto modelli accessoriati per migliaia di euro, con anche il gps e l'ecoscandaglio per trovare le prede. Ricordate però che la pesca sarà abbastanza stancante e sopratutto all'inizio difficoltosa, infatti non vi ho ancora detto che si procede a marci indietro pinneggiando seduti. In definitiva il belly è ottimo per la pesca ma occorre saperlo usare, tenerci manutenzionee d essere pazienti nel suo gonfiaggio e sgonfiaggio. Comunque è ottimo per lo spinning a trote, blackbass e lucci in lago, problematico in fiume dove occorre maestria, acqua lenta e tanto coraggio.

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martedì 12 aprile 2011

Apnea nei primi 15 metri

Eccoci di nuovo a discutere con voi della pesca in apnea. Tecnica bellissima e molto sportiva che vede il pescatore a combattere con ipropri limiti di apnea nell'attesa del pesce. Mai come in questa disciplina il pescatore deve essere allenato, concentrato e bene attrezzato per vincere le sfide del mare. Ricordate che avrete bisogno di una attrezzatura efficiente a livello di isolamento termico e ben tenuta. Non improvvisatevi sub ma se siete alle prime armi andate a pesca con amici più esperti. Se possibile cercate di avere con voi una barca di appoggio che possa aiutarvi sia col pescato che nel ridurre l'affaticamento del rientro. Attenetevi alle regole regionali, orari e limiti di pescato oltre che alle misure minime del pescato. A seguire ci nono ben cinque video illustrativi che pralano solo della pesca sub nei 15 metri. Una bibbia per chi si affaccia per le prime volte a questo sport e un utile mezzo di confronto per coloro che già praticano l'apnea. Vivete questo sport in maniera intelligente ed evitate di correre rishi inutili.









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domenica 10 aprile 2011

Ostriche e pancetta

Siamo abituati a mangiare le ostriche crude con limone, forse attirati dal presunto potere afrodisiaco. Oggi però proponiamo una ricetta con le ostriche cotte, uan novità che di certo apprezzerete con i vostri amici. Ingredienti per 4: 20 ostriche, 300 gr pancetta, farina, burro, vino bianco, aceto balsamico, lattuga, pomodoro ciliegino. Fate aprire le ostriche in una pentola con un po di acqua. Una volte aperte prendete l'ostrica e ponetela sulle fettine di pancetta e avvolgetela poi in una padella. Fate fondere il burro e aggiungete i bocconcini di pancetta e fatelo rosolare e sfumare con del vino bianco secco. Lasciare cuocere fino a che il vino evapora del tutto, intanto a parte tagliate la lattuga a julienne e ponetela nel piatto, sopra mettere i bocconini del ciliegino e aceto balsamico, servire caldo. Per la ricetta si ringrazia Claudio Mirabella

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giovedì 7 aprile 2011

Tagliolino al nero di seppia in salsa di scorfano e julienne di zucchine

Questa ricetta ce la invia lo chef Claudio Mirabella che ci consiglia di preparare un TAGLIOLINO AL NERO DI SEPPIA IN SALSA DI SCORFANO E JULIENNE DI ZUCCHINE. Ricetta per 6 persone: 400gr di tagliolini al nero di seppia, 300gr zucchine, 300gr di pomodoro ciliegino, olio, sale, cipolla, brodo di pesce 1lt. Prendiamo le zucchine le laviamo e togliamo l'anima bianca poi le tagliamo a julienne a parte prendiamo lo scorrano lo sfilettiamo. Con la lisca prepariamo il brodo, in un tegame mettiamo 1,5 litri acqua la lisca sedano cipolla una carota sale e faremo bollire per un ora. Prendiamo una padella anti aderente facciamo rosolare olio e cippolla tritata poi aggiungere lo scorfano tagliato a dadi e infarinato si fa rosolare una sfumata di vino Bianco , aggiungere le zucchine i ciliegini tagliati a quattro pezzi ricoprire il tutto con il brodo salare e lasciare cuocere x mezzora a fuoco basso. A parte bolliamo i tagliolini al dente e li mettiamo nella salsa ,se la salsa si e asciugata ci aiutiamo con il brodo una spolverata di prezzemolo. Buon appetito da Claudio MIRABELLA.

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martedì 5 aprile 2011

Ricette: Tonno saporito

Prendete quattro fette di tonno fresco (io spero sempre che sia quello pescato da voi) ed inciditele a tutto spessore in almeno due punti con la punta del coltello creando delle tasche. Metteteci all’interno pochissimo aglio, del basilico in foglia grossa e profumate e tre foglie di menta piperita, quelle piccole e profumatissime. Infarinatele leggermente le fette di tonno ripieno appena fatte, intanto affettate la cipolla e fatela appassire con del burro, insieme a poca carota tagliata a julienne, avendo cura di usare una fiamma bassissima per non distruggere tutti i sapori e gli odori. Quando l’appassimento è al grado desiderato unite le fette di tonno precedentemente infarinate e fatele cuocere da ambo le parti. A cottura ultimata unite dei pomodorini ciliegia tagliati n quattro parti(tre o quattro dovrebbero bastare). Dopo qualche minuto aggiungete un mestolo di brodo vegetale e fate finire di cuocere. Dieci minuti dovrebbero bastare ad ultimare la cottura. Mentre preparate la tavola a fuoco spento unite origano, il sale ed il pepe e servite ben tiepido. Buon appetito.

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