sabato 25 agosto 2012

Bolognese: pescare in caduta

La pesca con la bolognese è una tecnica nobile che grazie a canne e montature legere permette di insidiare pesci anche di grossa taglia ingannandoli con il bigattino. La determinante della pesca alla bolognese è la montatura, ovvero la disposizione dei pallini di piombo. La zavorra, in base a dove è posizionata e come è distribuita va ad influire sul lavoro in acqua del bigattino e sulla segnalazione del complesso pescante al galleggiante.
Generalmente si usa distribuire il peso della zavorra a decrescere verso il basso, ovvero i pallini più pesanti sopra e più leggeri sotto. Se abbiamo la piombatura concentrata verso il galleggiante andiamo velocemente in pesca e facciamo muovere leggermente il nostro finale in corrente, avendo i pallini più pesanti nella parte alta del finale che sarà più stabile. Ad inizio pescata avremo però la parte del fondo poco pasturata e i pesci saranno alla ricerca delle larve verso gli strati medio alti della colonna d'acqua. In questa fase forse è meglio cercare li i pinnuti, che poi saranno anche più affamati. Per fare questo possiamo pescare in calata, ovvero ideare una montatura con peso distribuito uniformemente nella sua lunghezza. Avremo bisogno di un solo tipo di pallino disposto lungo il finale alla medesima distanza gli uni dagli altri. In questo modo il finale poggerà sull'acqua e scenderà lentamente dando grande naturalità alla larva di bigattino. Per completare il lavoro occorre un galleggiante leggero (max 1 gr) e un bigattino vivo e vispo appuntato leggermente sul dorso.

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mercoledì 22 agosto 2012

Pesca a Fondo in Sardegna

L'estate si avvicina e di certo molti di noi approfitteranno delle vacanze estive per qualche pescata emozionante. Quelli che si recheranno in sardegna o in corsica avranno sicuramente tantissime chances di incontrare avversari degni di nota. Le due isole infatti sono ricchissime in termini di fauna marina, in particolare ombrine, saraghi, spigole e bellissime orate spesso sopra il chilo. Il bellissimo video che abbiamo allegato, anche se leggermente datato, è ricco di spunti e di consigli per organizzare una pescata degna di essere ricordata. Non esitate a contattarci per ulteriori approfondimenti.

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domenica 19 agosto 2012

I bigattini galleggianti

A volte capita che pescando al colpo dalla scogliera o nel porto i pesci si buttino sui bigattini appena caduti in mare, mangiando praticamente sul pelo dell'acqua. In questi momenti l'asso nella manica potrebbe essere saper pescare sul pelo dell'acqua e sapere il sistema per rendere il bigattino galleggiante. Per la tecnica di pesca occorre un galleggiante piombato per tutto il suo peso, di modo da potre tenere le lenza libera dalla zavorra. I fili dovranno essere necessariamente al fluorcarbon e gli ami piccoli, tipo del 22.
Per il bigattino occorre una preparazione specifica. Ovvero acquistate le larve al magazzino ben conservate. Prendetele solo se hanno la macchia nera sul dorso, segno che si alimentano ancora. Portatele a casa e mettetele in un recipiente con poca acqua. In questo modo le larve "berranno" l'acqua riducendo il loro peso specifico, ovvero diverranno galleggianti. Durante la pesca lasciate andare il galleggiante in corrente insiame ai bigattini che usate per la pastura e non preoccupatevi troppo della direzione che prende, saranno i pesci a trovare ne nostre insidie. Per fare galleggiare meglio il bigattino potete anche "ungere" il filo con prodotti specifici per il galleggiamento a base di silicone o usare del comunissimo burro di cacao.

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venerdì 17 agosto 2012

Pesca inglese alla ricerca di carpe e carassi

Se state leggendo questo articolo in quanto appassionati di pesca all’inglese vi consiglio di mettervi comodi, ma comodi davvero, chiudere gli occhi e ripetere a memoria tutto quello che avete imparato nella vostra esperienza alieutica. Solo ora sarete pronti a questo video del pregiatissimo Casini, grande campione di pesca che ci allieta con un video dall’eccelso contenuto tecnico. Lo spot è l’arno fiorentino e la pesca è rivolta alle carpe ed i carassi, nobili pesci capaci di regalarci combattimenti emozionanti. Prendete spunto da questo video e ripetete tutto come fa il nostro campione: nodo di stop, montatura, pasturazione, recupero, guadino. Tutti i fotogrammi sono una utilisima lezione di pesca all'inglese, fatene tesoro e i risultati non mancheranno. Notavo che Casini nel video pratica il catch and release, fate lo stesso e non ve ne pentirete.

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lunedì 13 agosto 2012

Pescare con la camola del miele a mare

Scriviamo questo articolo su richiesta di Rocco S. che tramite facebook ci ha scritto: volevo chiedervi se puo' funzionare ? ho un'amico che pesca le orate con il pasturatore ...come esca usa bigattini ed associa ai bigattini una camola del miele , dice che e' micidiale per la regina ...voi che dite ?

Subito mi è venuto di storcere il naso poichè l'argomento mi pareva troppo sopra le righe, poi ripensandoci ho ritenuto il tutto abbastanza interessante per scriverci quattro righe e cercare di capire se e come utilizzare la camola del miele a mare. Iniziamo con il dire che la camola del miele viene usata nella pesca alla trota in quanto resitente all'innesco e sopratutto dal sapore dolce ed invitante per le trote. A mare si preferisce usare le larve del bigattino in quanto sono più a buon mercato e consentono di effettuare una buona pasturazione mandando il pesce in frenesia. Ovvio che la pasturazione con le camole a mare non avrebbe senso in quanto il costo e le dimensioni sarebbero un elemento limitante. Innescare invece la camola e poi mettere nel pasturatore i bigattini potrebbe essere una scelta vincente per poter attirare i pesci con i bigattini e poi spingerli a mangiare il bigattino cicciotto posato li sul fondo e per il quale i pinnuti doverebbero comunque competere. Sin qui tutto ottimo ma occorre considerare che la resitenza la lancio della camola è ridotta, quindi per i lanci occorrerebbe solo appoggiarli e mai forzare nella ricerca della distanza. Io non ho mai usato questo innesco (inizio però ad essere curioso) ma ricordo di alcuni amici che tagliarono una palma attacata dal famoso punteruolo rosso e usarono le enormi larve di questo coleottero per la pesca. Dabba barca non dettero risultati ma tutit noi sappiamo che un solo tentativo non è decisivo. Vista la novità dell'argomento e la mancanza di report a riguardo vi invito tutti a commentare e ad aiutarci a dipanare la matassa.

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mercoledì 8 agosto 2012

Pesci pericolosi parte quinta - le razze

Le razze sono dei magnifici pesci, alcne specie raggiungono delle dimensioni ragguardevoli ed è uno spettacolo vederle nuotare come se volassero. Nella loro indole non esiste l'istinto di attacare l'uomo, infatti spesso i sub giocano con le razze durante le immersioni, accarezzandole e dandole dle cibo. Ricordate però che qiesto animale ha nella sua coda un'arma potentissima capace di uccidere se per caso dovesse sentirsi minacciata. Inoltre la coda ha ai lato una serie di spine che possono causare gravi ferite se nuotando afferrate la razza per la coda e lei scappa via. A pochi anni fa risale la morte di Steve Irwin, noto documentarista australiano che durante una aimmersione con ameramen al seguito fu trafitto al petto da una grossa razza, rimanendone ucciso in pochi minuti. Occorre però ricordare che le specie presenti nel mediterraneo sono di dimensioni inferiori ma sempre pericolose. Se avete una razza all'amo o tagliate il terminale o la maneggiate con molta cura, tenendo bloccata la coda. Alcuni pescatori sono soliti tagliare la parte finale della coda con una tronchese prima di slamarla per eliminare l'aculeo. In caso di ferite occorre sempre disinfettare il tutto e ricorrere all'ospedale sono per ferite infette o dai margini irregolari. Simile alla razza è la torpedine, animale dal corpo appiattito e capace di generare campi elettrici. Anche se la maggiorparte delle torpedini sono leggermente pericolose alcune specie sono capaci di uccidere anche un uomo, oltre che stordirlo. Quindi in caso di torpedini evitate qualsiasi manipolazioni ma tagliate il terminale e restituitele la libertà. In caso di scossa elettrica andate di corsa in ospedale.

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lunedì 6 agosto 2012

Pesca inglese: i galleggianti bodied

Questi modelli di galleggianti inglesi sono cotruiti per la pesca con mare mosso od ondulato in quanto il corpo presente alla base del galleggiante ne riduce l'affondamento aumentandone la galleggiabbilità. Va da se che sono da usare quando i modelli a penna di pavone segnalano false abboccate o hanno problemi di stabiità. La deriva può essere costruita in legno, polimeri, balsa o altro materiale galleggiante mentre per l'asta possiamo avere una penna di pavone o l'asta di plastica. I modelli piombati sono utilizzati nella pesca in porto o dalla scogliera.
Nella scelta della grammatura occorre tenere presente la corrente e le onde, in quanto la resistenza a questi fattori è direttamente proporzionale al peso della zavorra. Ovviamente anche per questo waggler è possibile scegliere tra varie combinazioni di zavorra localizzata al bulbo e zavorra distribuita sulla lenza, scegliendo il modello che fa per noi in base a corrente, profondità e distanza di pesca. I modelli non piombati (in genere 10 - 20 - 30 - 40 grammi) sono usati nella pesca col pasturatore a profondità di 10 - 40 metri. Ovvero sono indicati in quelle situazioni dove ocorre scendere velocemente a grande profondità sia l'amo che un pasturatore piombato. Questi galleggianti non sono costruiti per avere sensibilità ma per portare grossi pesi alla lenza, quindi hanno grosse derive galleggianti e antenne corte (in proporzione alle grammature).

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venerdì 3 agosto 2012

Gran Bretagna: catturato un astice gigante di 100 anni

Origine: www.newsfood.com
Quattro volte più grande del normale, il crostaceo centenario è ora ospite di una struttura protetta.
Le sue dimensioni hanno sorpreso anche i pescatori del Galles settentrionale che lo hanno catturato, nonostante siano abituati agli astici come lui. Ma "Claws" (questo il nome dato al crostaceo) non è come i suoi "fratelli": è quattro volte la dimensione media di un esemplare adulto e raggiunge i 100 anni d'età. Ora, Claws è ospite del Blackpool Sea Life Centre, dove divide l'acquario con un'aragosta femmina, "Claudette". Ma che nessuno pensi ad una sorta di felice unione tra i due, e neanche ad un amichevole vicinato. Come spiega Carey Duckhouse, addetto al centro marino: "Fatta eccezione per un periodo molto breve, quando si incontrano per accoppiarsi, le aragoste tendono a combattersi reciprocamente piuttosto ferocemente per difendere il loro territorio. Claudette è una ragazza matura ma combattiva ed un flirt tra i due sarebbe rischioso".

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