sabato 29 settembre 2012

Farsi i piombi da soli

Gia si è parlato in passato sui piombi a bassa, media ed alta tenuta evidenziando la funzione dei piombi e le loro caratteristiche. Attualmente il costo dei piombi si aggira su un euro cadauno, ed il pescatore esperto di surfcasting sa che una stagione ne porta via una bella quantità. Oltre la considerazione economica spesso non è possibile per noi acquistare i piombi che riteniamo più utili nella misura che preferiamo, e quindi abbiamo un problema. E questo è il resto. La soluzione ve la possiamo fornire su di un piatto d'argento: faccimaoli da soli. So che se ci pensate vi sentite avviliti ma poi vedete le immagini vi convertirete. Il piombo è un metallo molto duttile e che fonde a bassa temperatra. Occorre un fornello, un pentolino, del piombo recuperato (dai tubi va benissimo) guanti, mascherine, pinze, tenaglie e filo acciaio per fare fermi. Ovvio poi si deve acquistare uno stampo specifico per i piombi che vogliamo farci, ma non temete perchè costa pochi euro ed in genere si acquista in uk. Le mascherine servono per proteggersi dai fumi del piombo che sono molto tossici. Fate tutte le operazioni all'aria aperta e ben coperti. I simpatici e genuini ragazzi del video hanno fatto un'ottimo lavoro anche se non si sono protetti molto bene, voi usate maschere con filtro. Buon Lavoro.

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lunedì 24 settembre 2012

Cosa mangia la spigola?

Prendiamo spunto da questa bellissima foto per chiederci insieme di cosa si ciba la spigola di mare nel suo abitat? Nella foto si vede un grossa spigola di mare che aveva mangiato abondantemente granchietti. Viene da chiedersi se i granchi non fosere il cibo delle orate o se anche la spigola li mangi abitualmente e se cosi fosse come e quando succede. Iniziamo con dire che i pesci non hanno menu fissi o limiti psicologici ma ragionano in base alle dimensioni del loro apparato boccale, al contenuto di proteine, alla possibilità di cattura, alla disponibilità di prede. La spigola poi è caratterizzata da una grossa bocca che le permette di mangiare di tutto, è veloce nella caccia e ben si adatta a tutti i cibi. Le manca solo una serie di denti atta a tagliare, quindi il suo vero limite nell'alimentazione è legato alla impossibilità di tagliare a pezzi la preda (serra, barracuda) ma le cose piccole le può inghiottire tutte. I granchi poi sono una buona fonte di proteine, sono comuni e non sono poi velocissimi nella fuga. Va da se che nei mesi di settembre ed ottobre siano la preda più semplice da trovare in giro, sopratutto in zone come foci o spiaggie dove in genere abndano. Di certo il carapace rende il granchio di non immediata digestione ma di certo la spigola non vi rinuncia, resterebbe da capire perchè la spigola in foto ne abbia ingeriti cosi tanti e in poco tempo (non sono ancora decomposti) ma a questa foto abbiamo comunque imparato una lezione importante: il granchio attira pure la grossa spigola e non solo l'orata. Vi invito quindi a provare la pesca alla spigola con il granchietto e a farci sapere i risultati.

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Utilizzo dei pellets a pesca

Noi tutti sappiamo che non tutto il pesce che ci viene presentato al banco del pescivendolo è pescato in mare aperto ma molto di questo deriva da allevamenti di pesce. L'itticoltura non è una invenzione dei nostri tempi ma risale ad almeno 2000 anni fa poichè già i romani avevano vasche di allevamento per le spigole e le murene. Attutalmente il mondo industriale ha dato un grande supporto all'itticoltura studiando mangimi specifici per i pesci allevati (specialmente spigole ed orate). Ovviamente questi mangimi sono molto appetiti dai pesci e qualcuno ha iniziato ad usarli come pastura per attirare i pesci a tiro di amo durante le battute di pesca. Poichè i mangimi sono confezionati in pellets si è chiamato impropriamente pellets il mangime usato come pastura. Questo si presenta molto consistente, generalmente di colore scuro ed estruso in varie dimensioni. Quella maggiore (circa 1 cm2) va usato solo a bolentino su medie profondità in quanto la dimensione grande favorisce la discesa del pellet in verticale. Le misure medie sono per il bolentino a piccole profondità mentre le piccole sono ideali per la bolognese e la pesca a ledgering. In entrambi i casi il pellets va miscelato in piccole quantità (50 gr per kg di bigattini) alle larve e lasciato li per almeno 12 ore. Successivamente a bolognese e inglese va fatta una fiondata abbondante ad inizio pescata e poi vanno lanciati i bigattini miscelati ai pellets. A ledgering invece conviene mettere alcuni pellets nel pasturatore e poi ricaricare solo con i bigattini. Ricordate che il pellet non deve saziare il pesce ma attirarlo e mandarlo in fernesia nei confronti del bigattino (che poi sarà presente anche sui nostri ami). Ricordate che a ledgrening sfrutteremo il richiamo olfattivo del pellet che si scioglie (dura anche diverse ora) poichè è impossibile fiondare sulla zona di pesca. I negozi specializzati propongono miriadi di prodotti ma ricordate che i più efficaci sono quelli che utilizzano gli allevamenti.

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venerdì 21 settembre 2012

I Flotter

Come abbiamo avuto già modo di dire non tutti i i pesci mangiano allo stesso modo. Alcuni preferiscono stare con il muso nella sabbia (tipo le mormore), altri si alimentano in prossimità del fondo (tipo le orate) ed altri ancora mangiano solo esche che fluttuano nell'acqua. Tra questi ricordiamo le aguglie, le lecce stella, le occhiate, le boghe, tutti pesci molto sportivi e divertenti da pescare e di sicuro interesse culinario. Le nostre esche hanno sempre un peso specifico maggiore dell'acqua, hanno quindi una tendenza naturale ad andare a fondo, e la corrente può fare poco (in condizioni di mare calmo) per sollevarle. Va da se che abbiamo bisogno di un escamotage per sollevare le esche, tecnicamente chiamato flotter, costutito da materiale galleggiante. Anticamente si utilizzava un pezzetto di sughero tagliato e modellato in base alle esigenze del momento. Attualmente nei negozi specializzati sono in vendita tutta una serie di prodotti fatti di schiuma, prodotti che inglobano aria e fanno quindi galleggiare le nostre esche. Tra gli esempi che sono in foto potete notare dei flotter piccoli, già tagliati a misura, da passare sul finale con l'ago da innesco e da bloccare con due nodi uni. In alternativa vi sono flotter che si bloccano con una asticella, veloci da installare ma sicuramente poco pratici a causa dei garbugli che possono creare. Alla fine vi segnalo quella che a mio avviso è la migliore alternativa, flotter di dimensioni molto grandi che possiamo tagliare delle dimensioni desiderate. Sono molto pratici anche da applicare in quanto basta passarli per due volte con l'amo e, una volta regolati, rimarrano al loro posto.

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martedì 18 settembre 2012

Spinning: Il Crystal Minnow

Iniziamo la carrellata degli artificiali più utilizzati a spinning con uno dei classici: Il Crystal Minnow. Come tutti i minnow il crystal presnta corpo a forma di pesciolino con piccola paletta e corpo allungato. Sono inoltre presenti sfere di acciaio all'interno al fine di emettere vibrazioni che spingolo all'attacco il predatore. Questo artificiale è ormai diventato una delle pietre miliari nel mondo degli artificiali poichè con esso è stato veramente pescato di tutto. Dal punto di vista morfologico si presenta con corpo completamente riflettente che manda lampi anche in condizioni precari di luce. E' estremamente catturante nelle acque dolci, eccezionale nella traina al luccio, come in mare a spigole, dentici, lucci di mare e palamite. Prodotto in due versioni sia sinking che floating. Come artificiale è molto prestante, ottimo per sondare la presenza del predatore alle medie profondita, movimento eccellente e facile il suo utilizzo anche per i meno esperti. Semplice e fruttuoso.Viene utilizzato sia con recuperi lenti che veloci, anche se pa prima opzione pare dare risultati migliori. Le colorazioni migliori sono quelle vivaci e molto lucenti. Se ci sono i serra in agguato dietro l'angolo con i modelli più grossi abbiamo buone possibilità di indurli all'attacco.

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venerdì 14 settembre 2012

Legare un amo a paletta

L'amo a paletta è una ottima soluzione per innescare anellidi e altre piccole esche (tipo il bigattino) in quando per misure piccole degli ami, ad esempio dal numero 20 in su, l'occhiello dell'amo sarebbe troppo piccolo per essere usato agevolmente. Inoltre la paletta con il suo nodo occupano meno spazio rispetto all'anello e quindi deteriorano meno gli anellidi che si innescano interi a salire sull'amo. Ovviamente se per l'amo ad occhiello usiamo un nodo palomar qui occore un tipo di legatura che stringa il gambo con forza e tenga chiuse le spire a ridosso della paletta. Di seguito un video esplicativo.


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lunedì 10 settembre 2012

Pesca al serra con i siliconici

Lo spunto di questo articolo è nato grazie alla foto che vedete di lato che ritrae dei serra pescati sull'alto ionio cosentino da Giuseppe D.L. che nella descrizione scriveva: Pesci serra presi a spinning con raglou sull'alto ionio Cosentino. Incuriosito ho subito contattato Giuseppe che mi ha spiegato la sua tecnica di pesca. Iniziamo con il dire che si sfrutta l'attidudine del serra ad attaccare dal basso verso l'alto. Questa tecnica di pesca mutuata dalle esperienze alla pesca in gara alla trota in lago prevede l'utilizzo di una bombarda semiaffondante recuperata a saltelli sull'acqua con il raglou che lavora qualche decina di cm sotto il pelo della stessa. Il raglou è un'esca siliconica che inita i piccoli pesci o i cefalotti ed è molto utilizzata nella pesca alla spigola facendola nuotare nei pressi del fondo. Per il serra invece la teniamo negli strati alti dell'acqua. Il passaggio della bombarda fatta saltellare sull'acqua attira i predatori con spruzzi e rumore mentre il raglou che segue la bombarda di circa un metro stimola l'attacco del serra con le vibrazioni della coda. Ricordatevi di utilizzare il cavetto in acciaio per i denti del serra e portate con voi diversi raglou di riserva poichè dopo l'abboccata credo saranno ridotti a brandelli. Visto la mancanza di dati su questa tecnica attendiamo le vostre impressioni ed esperienze in merito.
Allego una nota di Giuseppe che dice: Ho utilizzato un terminale collegato tramite girella tripla lungo circa 1.60-1.80 metri in fluoro carbon senza l'utilizzo di cavetto d'acciaio(svantaggioso per via di vibrazioni negative ed elevata visibilità), ma bensì da 20 cm di kevlar, che ha doti antitaglio ma è simile al trecciato.

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giovedì 6 settembre 2012

Manutenzione dei galleggianti


I galleggianti sono importantissimi nella pesca al colpo in quanto sono il sostegno che mantiene le esche staccate dal fondo all'altezza da noi scelta. Ovviamente quando si va a pesca occorre portarne di tutti i tipi e le grammature ed è molto frustrante quando alla preparazione della montatura il galleggiante che ci servirebbe ci appare irrimediabilmente rotto. Per evitare questo problema occorre fare un poco di manutenzione ai nostri galleggianti. La prima cosa da fare è metterli in acqua dolce al rientro a casa avendo cura di affondarli con un peso. Inoltre occorre controillare sempre le astine in carbonio e l'attacco dell'asta con il corpo del galleggiante e l'alloggiamento dello starlight ove presente. Se l'asta o l'alloggiamento dello starlight si muovono possiamo usare della colla cianoacrilica (tipo attak) avendo cura di provare in acqua dolce il risultato prima di portarli a mare. Inoltre l'anellino se presente deve essere diritto e non piegato. Portate sempre con voi i tubicini per fermare il galleggiante e cambiateli ciclicamente. Con queste accortezze e sosotituendo di volte in volta i galleggianti rotti avrete sempre la cassetta da pesca adatta a tutte le condizioni di pesca.

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domenica 2 settembre 2012

Pescare a settembre

Ormai è settembre e tutti abbiamo sotto gli occhi il cambio della stagione che si avvicina. Se con il solstizio abbiamo avuto la giornata più lunga dell'anno il 21 di giugno il 22 di settembre avremo l'equinozio d'autunno, ovvero il giorno avrà lunghezza uguale alla notte. Cio si traduce in una evidente diminuzione delle ore di luce e della temperatura, una maggiore ventosità dai settori occidentali e (cosa importantissima) minore affluenza di bagnanti sulle spiagge unito al decadimento delle ordinanza di divieto di pesca nelle ore diurne. I pesci saranno meno stressati dalla prenza di uomini e barche nel sottocosta e finalmente si avvicineranno a riva: Inizia la stagione di pesca. I pescatori più navigati sanno che con l'inizio di settembre a pesca si aprono scenari nuovi fatti di serate fresche, condimeteo ottimali e possibili prede. Con le varie tecniche di pesca da terra potremo insidiare salpe, occhiate, cefali, aguglie, saraghi, serra, lecce stella e lecce amia. Dalla barca è presto per inziare col bolentino ma a traina si hanno belle soddisfazioni con serra, tonnetti, lampughe, lecce. Insomma settembre è un mese da passare a pesca godendosi gli amici, lo spot e le catture. Ricordate di preparare con cura i vostri calamenti e di acquistare le esche adatte allo spot ed alle prede. Inoltre passata la foga estiva dei pescatori vacanzieri e avvicinandosi l'inverno i negozianti saranno più propensi a scontare attrezzatire che hanno in magazzino. Iniziate quindi a girare per negozi alla ricerca di canne da pesca e mulinelli, ma anche barche e gommoni gioveranno dei suddetti sconti.

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