giovedì 17 settembre 2015

Pescare le orate in foce

La foce è la zona in cui il fiume si incontra con il mare. Le acque dolci si mischiano con quelle salate e si creano gradienti di salinità e stratificosmotici e termici. Siamo abituati ad associare la pesca in foce alle spigole o al cefalo, specie di certo diffuse in tutte le foci, ma spesso tralasciamo la ricerca dell'orata, bellissimo pesce di mare che si addentra nella foce solo in determinati periodi. L'orata frequenta scogliere, porti e spiagge nel periodo più caldo dell'anno e va alla ricerca di cibo. In presenza della foce tende a risalirla alla ricerca di cibo facile ma sopratutto di acque leggermente più fredde. Nello specifico le zone sotto sponda, riche di anellidi e gamberetti, spesso ospitano molte orate di tutte le taglie. In condizioni di bassa pressione le orate diventano poi più attive, rendendo più fruttuosa la pesca. Per portare a paiolo una bella quantità di orate occore unirsi di barca o andare a pesca da una sponda accessibile. Muniamoci di canna all'inglese, galleggiante scorrevole da montare fisso con il classico atacco, pallini per la pesca all'inglese, ami a gambo corto da 8 a 14, filo del 16 x il finale, 18 in bobina. Realiziamo la montatura in modo da avere a terra circa 50 cm di filo. Lanciamo a monte e facciamo una piccola passata sfruttando la corrente del fiume tendendo a trattenere per pochi minuti alla fine del passaggio del galleggiante. Come esca usiamo della tremolina o del tunisino bello vivo innescato a centro del corpo e lasciato bello mobile. Pasturiamo a bigattino calcolando bene la corrente. Nello specifico in funzione della velocità dell'acqua pasturiamo a monte verificando la dicesa del bigattino in funzione della velocità dell'acqua. A questo punto non vi resta che attendere l'arrivo delle orate che di certo vi faranno divertire. Se volete vedere le fasi salienti di questa pesca cliccate qui, vi aspettano 4 video interessanti.

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