venerdì 6 novembre 2009

Surf casting: il campione del mondo under 21

Intervista a Stefano Guido. www.sabatoseraonline.it
Stefano Guido ha affrontato il campionato del mondo con umiltà e passione, restando sempre al comando della classifica individuale. Con quali dubbi e con quali incertezze sei partito, assieme ai tuoi compagni, dall'Italia? Come saprai sicuramente Hurgada ha ospitato per la prima volta una competizione di pesca da terra, quindi non ci si è potuti servire di informazioni derivanti da precedenti competizioni. Uniche notizie pervenute erano da parte di turisti-pescatori che ci hanno fornito qualche dritta su alcune specie presenti come ad esempio triglie e aguglie. I dubbi quindi, per lo più erano legati alla presenza di pesce o meglio come affrontare un mare poco conosciuto. Alla prima prova non ufficiale che cosa hai capito del Mar Rosso e che cosa invece ti ha colpito o stupito di più? Fin dai primi lanci siamo venuti a contatto con i pesci del luogo come snapper, dei pesci simili ad un sarago/occhiata ma col muso da grufolatore, un pesce scorpione e in particolar modo abbiamo testato con mano la ‘rabbia’ delle aguglie locali. Ciò che mi ha colpito di più è stata proprio la varietà delle specie presenti, viste da vicino non solo fuori dalla acqua ma proprio dentro al loro habitat naturale. Il vostro CT, Vittorio Galassi, prima dell'inzio della prima prova vi ha fatto qualche raccomandazzione particolare? Avevate impostato quale tattica? Le raccomandazioni del nostro mitico CT sono state fondamentalmente quelle di impostare un azione di pesca simile a quella che adottiamo in Italia, con calma e ragionando, senza lasciar prevalere il panico in caso di cattura di un pesce importante in termini di peso nel settore. La tattica adottata è stata quella innanzitutto di scappottare (catturare almeno un pesce, ndr) il prima possibile con i pescetti anche da un punto e poi non era detto che nello stesso modo e nello stesso posto potesse capitare l'imprevisto, vedi pesci palla, pappagallo, murene e pesci trombetta. Quale era il clima che si respirava nel gruppo della Nazionale U21 dopo la prima prova?La prima prova è stata una prestazione fantastica: quattro primi di settore e un secondo. Il morale era alle stelle, ma con la convinzione che era ancora la prima di quattro manche e che era stato piazzato solo un piccolo mattoncino per la scalata al vertice. Con che attrezzatura e con quale calamenti hai pescato? Sono state usate beach molto sensibili in vetta per percepire la più piccola mangiata e canne potenti, per i tentativi a distanze maggiori. Come calamenti hanno prevalso travi corti, diciamo di una lunghezza di 120-140 cm, con relativi braccioli da 15-25 cm. La cosa cambiava per i tentativi alle aguglie con travi da 200-250 cm e braccioli da 80-100 cm. Quali sono state le specie più insidiate? Le esche a vostra disposizione quali erano? Ma non c'era una specie prevalente comunque sono stati catturati alcune specie di grufolatori, triglie, snapper, pesci pappagallo, pesci palla, aguglie, tordi, triglie, lucertole, e altre specie coloratissime o meno colorate, di cui il nome mi sfugge. Per quanto riguarda le esche avevamo disponibili 250 gr di gamberetti e 250 gr di seppie. Ci racconti un episodio o un aneddoto legato a questo mondiale appena conclusosi? L'aneddoto più bello si è verificato alla prima manche ufficiale. Pescando in una buchetto di sabbia tra la barriera, dopo 3-4 pescetti da 15-16 cm, la canna si è piegata in modo progressivo dandomi l'impressione che il vicino di postazione avesse preso la mia lenza. Invece lui aveva la canna fuori dall'acqua; subito ho preso la mia e ho ferrato. Dopo una testa nel cavo d'onda ho visto risalire una sfera nera. Un pesce palla sentendosi allamato dall’amo forse per difesa si è gonfiato e in pratica l'ho recuperato a galla fuori dall'acqua. Come valuti la scelta di disputare tutte e quattro le prove di un mondiale di giorno senza prevedere almeno una prova in notturna? Le prove di giorno non creano nessun problema per quanto riguarda il pescato, ma almeno danno maggior visibilità ad uno sport da molti poco conosciuto. In riferimento all'Egitto sarebbe stato impossibile disputare le prove sul campo gara della barriera in quanto già di giorno, vedendo i canaloni più sgombri o le buchette, si incagliava molto il piombo nel fondale e si spezzavano le lenze molte volte con catture al seguito. Quale era il clima che si respirava invece dopo le pesature del sabato, a mondiale ormai concluso? Guarda dopo i risultati definitivi ancora nessuno si era calato nei panni dei vincitori, cioè tutti noi ci chiedevamo se fosse vero, se era un sogno o realtà. Quando si è sentito l'inno e tutto il resto allora abbiamo detto siamo veramente noi i campioni del Mondo. Due parole per descrivere a tutti l'operato di Vittorio Galassi, il vostro allenatore? Fantastico nella comunicazione con noi ragazzi, stupefacente nel leggere il mare e ragionare con la testa dei pesci. Inoltre permettimi di elogiare non solo il suo operato, ma anche quello di Marco Meloni vice ct, tassello fondamentale insieme a ‘Vitt’ e a noi ragazzi, per la riuscita del mondiale. I tuoi prossimi impegni ora quali saranno?
Oltre l' università? Saranno il club azzurro 2010 e spero almeno qualche trofeo...
Tratto da http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=210&article_id=122949&l=it.

1 Comment:

Anonimo said...

ebbravo il campione del mondo. Complimenti!