giovedì 9 ottobre 2014

Il censimento dei pescatori - aggiornato sino a ottobre 2014

Come probabilmente avrete appreso da altre fonti a dicembre c'è stato un decreto legge che ha istituito un nuovo strumento per monitorare la pesca sportiva e dilettantistica: Il censimento dei pescatori. In pratica visto che ci sono problemi nel monitorare e regolare i flussi di pesca si è provveduto a istituire uno strumento che registri i pescatori per farsi un'idea di quello che succede in spiaggia, dai moli, a bolentino, a traina. Per conoscere lo specifico delle modalità di registrazioen occorre aspettare che siano pubblicati i regolamenti attuativi e che siamo messi a conoscenza di quale ente e come acquisirà i dati. Al momento sappiamo solo che occorre "registrarsi" nelle modalità che apprenderemo poichè per i pescatori che non ottemperano saranno previste multe sino a 2000 euro. Il meccanismo prevede anche la possibilità di registrarsi entro i 10 giorni dalla rilevazione a pesca e di evitare la multa. Queste sono le notizie a disposizione ma va da se che molti hanno visto in questa novità l apreparazione del terreno per istituire una licenza di pesca in mare, ovviamente gestita dalla fipsas. Di certo l'istituzione di controlli e regolamentazioni a tutela del patrimonio ittico è una cosa buona e giusta, ma censire i pescatori sportivi sarebbe il passo seguente al controllo dei pescatori di frode e la loro repressione e il monitoraggio della pesca professionale. Lungi da Segreti della Pesca fare polemica vogliamo solo sottolineare che la pesca sportiva è responsabile del prelievo del 5 % del pescato totale, forse stiamo ricevendo troppe attenzioni in proprorzione al prelievo che operiamo a pesca.
Aggriornamento di febbraio
Il decreto Mipaaf del 6 dicembre 2010 è finalizzato a promuovere la rilevazione della consistenza della pesca sportiva e ricreativa in mare. La comunicazione, anche attraverso l'ausilio delle associazioni di pesca sportiva e ricreativa e le associazioni di pesca professionale, prevede di fornire alcune informazioni molto semplici, le generalità, il tipo di pesca praticato, le Regioni in cui si pratica questa attività. L'attestato della avvenuta comunicazione funzionerà da titolo per l'esercizio della pesca. Chi non avrà fatto la comunicazione, se soggetto a controlli, dovrà svolgere gli adempimenti previsti entro dieci giorni per non incorrere in sanzioni. Il servizio consente, al pescatore di fornire i propri dati e di produrre l'attestato, alle associazioni di operare per conto di tutti i pescatori che ne fanno richiesta. Di seguito viene spiegata la procedura di registrazione per l'utilizzo del servizio. Procedura: Effettuare la registrazione fornendo: nome e cognome del pescatore o del referente dell'associazione, email (casella di posta elettronica) a cui inviare la conferma della registrazione, password di identificazione e, per i soli referenti delle associazioni, il nome dell'associazione a cui fanno capo. Viene presentata una prima pagina in cui inserire le generalità del pescatore, e una seconda per le informazioni specifiche sul tipo di pesca praticata. A conferma della corretta conclusione delle operazioni sarà possibile stampare l'attestato dell'avvenuta comunicazione. Qualora il pescatore o l'associazione desiderino ristampare l'attestato, sarà sufficiente riaccedere al sito del Ministero, identificarsi e fornire nuovamente le generalità del pescatore interessato. Qui il link x la procedura.

Agosto 2012: aggiornato link, tutto permane. 
Marzo 2014: valido sino a dicembre 2014, qui il link
Ottobre 2014: pare si pagherà 20 euro da terra e 200 dalla barca per sostenere i pescatori professionisti, che vergogna.

9 Comments:

Anonimo said...

e così avremo una nuova tassa ...

Anonimo said...

Secondo un sondaggio del 2004 eseguito da EFSA ITALIA la pesca sportiva in mare è responsabile solo del 1,5% del pescato globale.

Quindi una goccia in mezzo al mare!!

Semmai sono molto favorevole ad aumentare le misure minime dei pesci e con controlli più serrati sia nei pescatori sportivi che professionali.

Anonimo said...

ragazzi io penso sia giusto tutelare il patrimonio itttico, così come avviene o dovrebbe avvenire in acque interne, quindi se nescessario sono favorevole all'istituzione di una licenza di pesca in mare, che permetta la presenza sul territorio di controllori di pesca. Troppo spesso, vedo gente che io non chiamo pescatori ma criminali, che prendono di tutto e molto spesso con tecniche non consentite.

Anonimo said...

Il censimento si può fare online sul sito del MIIPAF però non senza problemi. Infatti ce' un errore nel programmino dedicato alla compilazione del modulo.
Per i nati al estero non viene stampato l'attestato finale di avvenuta registrazione. Per me che sono cittadino italiano ma nato in Germania è forse vietato pescare in Italia ??

Anonimo said...

nn credo sia vietato pescare in italia ma è un bug del sistema o è impossibile verificare i dati. chiamali per telefono e chiedi delucidazioni

Unknown said...

Salve, leggo ora l'articolo e i post conseguenti. Nessuno nega la validità e l'utilità di un "censimento" (termine che sa molto di schedatura), il problema si divide in finalità e utilità di tale operazione. A cosa serve il censimento? Cosa ci viene dato in cambio di questo monitoraggio dei pescatori sportivi che incidono solo dell'1,5% sul pescato? 1. Avremo la possibilità di denunciare inquinamenti, bracconaggi e soprusi ed essere celermente ascoltati-aiutati dalla Guardia Costiera interpellata?
2. Tale collaborazione - tra il cittadino e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - avrà una tangibile ricaduta sul monitoraggio degli ecosistemi marini, la loro tutela, il disinquinamento e ripopolamento idro-faunistico?
3. Attualmente il Censimento è gratuito fino ai prossimi tre anni, e dopo cosa succederà? Sarà a pagamento? Possiamo anche essere favorevoli al pagamento di una - popolare - quota annuale purché tale quota venga rigorosamente destinata alle migliorie ambientali, vegetali faunistiche degli ecosistemi acquatici, con l'apertura e l'agevolazione di postazioni per la pesca sportiva e la ricreazione all'aria aperta, il regolato prelievo della pesca industriale e il tassativo controllo delle pratiche illegali.

Saluti

Anonimo said...

Io spero che faranno dei controlli ai pescatori che buttano le reti nei porticcioli e nelle coste è una vergogna sono di palermo la domenica mi alzo alle 4 per andare in porticciolo e vedere ai pesca tori che prima di alzare le reti iniziano a dare mazzate in aqua vicino a noi che peschiamo x sport.

Io dico prima di fare il cesimento perchè non controllano a queste persone

Anonimo said...

C’è un decreto ministeriale del 15 luglio 2011 che modifica il decreto del 6 dicembre 2010, esonerando dalla dichiarazione chi pesca in mare da terra.
Dovreste aggiornare la materia nel vostro sito.

Dario

Anonimo said...

A quanto ho capito questa tassa servirà a finanziare chi la pesca la fa come lavoro..con l'obbiettivo di sanare in parte la crisi che sta colpendo questo settore...io non capisco perché dobbiamo rimetterci noi che a pesca ci andiamo per hobby..io ci vado al massimo 10 volte in un mese e sono più i cappotti dei pesci che riesco a prendere..assurdo