sabato 28 luglio 2012

Pescare dalla spiaggia

Dedichiamo questo articolo ad uno degli argomenti più interessanti della pesca dilettantistica: La pesca dalla spiaggia. La maggior parte dei pescatori si è avvicinato alla pesca con attrezzatura improvvisata andando su di una spiaggia improvvisando. Lo spirito di questa review è fornire una guida di massima per coloro che si avvicinano alla tecnica e vogliono passare qualche ore di divertimento con i piedi sulla spiaggia, rimandando agli altri articoli del blog Segreti della Pesca approfondimenti tecnici e malizie da garista. Scelta dello spot: Iniziamo con il dire che i pesci vivono nelle zone dove sono soliti trovare cibo, per cui secche, scogli, isole rocciose e ovviamente il tratto sotto costa risultano molto fruttuosi per cercare piccole e medie prede. Concentrandosi sul il sottocosta ricordiamo che qui ci sono anellidi, molluschi, alghe che attirano sia i grufolatori sia i predatori più ambiti nella pesca, troviamo poi delle aree molto redditizie che sono sia le scogliere che le foci. Le prime sono molto popolate grazie al rifugio che offrono ai pesci e alle molteplici possibilità di alimentarsi, e qui si viene a creare una catena alimentare che comprende tutte le specie che vanno dal gamberetto alla spigola, dall’occhiata la pesce serra. Le foci si distinguono per l’incontro tra acqua dolce e salata che crea un gradiente osmotico dal fiume verso il mare e dalla superficie verso il fondo. Questa zona di confine che si modula in base alla concentrazione di cloruro di sodio (volgarmente detto sale) ospita specie di tutti i tipi che, partendo dalle specie vegetariane e i piccoli grufolatori arriva a grandi predatori come le enormi spigole di foce, orate, pesci serra e leccie amia. Va da se che se vogliamo passare qualche ora in spiaggia è preferibile recarsi presso una scogliera o in prossimità di una foce. Anche se poi vi sono spiagge molto generose grazie alla presenza di canaloni profondi o correnti favorevoli. Programmazione della battuta di pesca: Per la pesca gli orari più favorevoli sono sempre quelli a cavallo di tramonto ed alba poiché in prossimità del cambio di luce i pesci risultano più attivi. Anche la marea incide molto nella mangianza poiché in genere nei momenti di alta marea i pesci si avvicinano maggiormente alla riva alla ricerca di cibo. I momenti di bassa marea pare allontanino i pesci dalla riva a causa della ancestrale paura di finire piaggiati, un poco come per gli esseri umani la paura di vedere mancare il terreno sotto i piedi. Solo per la spigola pare che la bassa marea la metta in caccia, regalando prede di tutto rispetto. Per esperienza si ricorda che a pesca non esistono regole certe e tutto può accadere. Quindi anche se l’esperienza ci insegna che la luce e la marea hanno un effetto sui pesci nulla ci deve scoraggiare dall’andare a pesca quando vogliamo e possiamo poiché i pesci sono mossi da una serie di fattori (fame, ciclo biologico, predatori in zona, reti, correnti, pasturazioni dirette ed indirette) che al momento in mare non siamo capaci di controllare e monitorare. Attrezzatura: L’attrezzatura per una breve battuta di pesca varia molto in base alle necessità di ognuno i noi. Io porto canne ripartite, cassone, sedia pieghevole comoda, vasca per le esche, vivande ma potrebbe bastare molto meno. Servono di sicuro due canne di buona fattura, in genere telescopiche in carbonio di buona fattura con due mulinelli da 6000 a 10000 imbobbinati con filo dal 20 al 23 e shock leader adatto al lancio delle zavorre più usate. Fermo restando le preferenze di ognuno credo che un buon compromesso possa essere 250 mt di filo in bobbina del 23 con shock leader del 50. Questa configurazione a mare fermo permette di lanciare in tranquillità piombi sino a 125 gr in side e above e gestire al meglio tutte le situazioni di pesca. Fili più grossi ridurrebbero la distanza di pesca, fili più sottili sarebbero da gestire con molta professionalità poiché anche un minimo incaglio potrebbe provocare la rottura del filo (alcuni usano fili del 18). Serve poi una cassetta da pesca con almeno 10 piombi assortiti per peso e tipologia, 10 terminali paternoster, 10 short e 10 scorrevoli. Ami da scegliere in base alle esche che inneschiamo, minuteria mista, pinza, coltello, tagliaunghie, perline, girelle, aggancio rapido, accendino. Se il mare è calmo potete usare per il finale filo del 16 o 14 coscienti che diametri inferiori sono meno visibili e rendono più naturale l’esca ma sono meno resistenti. Fili doppi sono più sicuri ma possono scoraggiare prede smaliziate. Esche: Le esche per la pesca dalla spiaggia sono in genere facilmente reperibili in negozi specializzati che in genere si trovano in prossimità degli spot più generosi e delle località di villeggiatura. Esca principe è di certo l’esca rossa o arenicola, verme dal color porpora preso nelle zone del golfo di napoli da sub esperti che la trovano su bassi fondali e la raccolgono in modo da farcela avere viva e vegeta in vaschette di polistirolo, pronta da innescare a pezzi lunghi da 5 a 20 centimetri. L’esca rossa di colore molto scuro e diametro ridotto è detta torrese. Viene presa in prossimità delle spiagge vulcaniche di torre del greco ed è molto attirante grazie al sangue scuro e denso. Viene venduta ad alto prezzo in vaschette con sabbia nera e innescata a pezzi relativamente piccoli poiché molto catturante. L’esca rossa color senape viene dalla zona di castelvolurno. Si presenta di diametro sino a 5 mm e lunghezza sino a 40 cm, venduta in vaschette con sabbia di colore chiaro e abbastanza attirante, anche se non sempre all’altezza della torrese. Altra esca molto più economica e catturante è il coreano. Piccoli vermi importati dalla corea di colore verde e molto mobili da innescare su ami piccoli e capaci di attirare tutte le prede di fondo e mezz’acqua. Prede: Le prede più frequenti nella pesca dalla spiaggia è di sicuro la mormora. Grufolatore d’eccellenza che dopo il tramonto si avvicina alle coste in cerca di anellidi e molluschi. Si cattura facilmente con arenicole e coreano e si muove in branco, per cui le catture sono numerose e animate dai combattimenti con esemplari molto grossi che possono raggiungere il chilo. Altre prede di fondo possono essere spigole, orate, tracine. A mezz’acqua possiamo incontrare occhiate,aguglie, boghe. Oltre queste prede a me è capitato di allamare dalla spiaggia con anellidi piccole lampughe, gronghi, murene, razze quindi ricordate che a pesca tutto può succedere, ma sopratutto che è importante rilassarsi e divertirsi, tutto il resto viene da se.

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