mercoledì 26 maggio 2010

La carpa

La pesca della carpa e’ stata senza dubbio una tra le piu’ praticate in italia dal dopoguerra sopratutto nei fiumi del centro-nord. Le tecniche utilizzate dai vecchi carpisti si sono tramandate per anni, dalla pesca con la bilancia con la barca, alla piu’classica pesca a fondo con la polenta. La pesca di questo ciprinide, rappresenta tutt’ora una passione per molti pescatori, che, abbandonando le vecchie tecniche, si affacciano sempre piu’ al nuovo mondo del carpfishing. E’ sicuramente un nuovo modo di concepire l’arte della pesca, mettendo da parte la voglia di portare a casa il pesce pescato per poterlo mostrare come trofeo o per poterlo consumare a tavola. Infatti, nei tempi passati, quest’ultimo, per molti costituiva un bisogno alimentare o una forma di sostentamento, e non un divertimento come oggi e’ per tutti noi. La carpa e’ sicuramente una delle specie piu’ diffuse sia nei laghi che nei fiumi e recentemente e’ stata immessa in molte cave per la pesca sportiva. Raggiunge pesi ragguardevoli, a seconda dell’habitat in cui vive e predilige i fondali melmosi in zone dove sono presenti ostacoli sommersi, come ad esempio grossi tronchi. Si riproduce con estrema facilita’, infatti la femmina depone qualche migliaia di uova, sfregandosi contro piante, pietre e qualsiasi forma di vegetazione acquatica sopratutto nei mesi di maggio-giugno quando l’acqua incomincia a riscaldarsi. Una volta fecondate, le uova si schiudono dopo poche decine di ore e solo un numero ridottissimo di questi avvannotti riusciranno a raggiungere una eta’ adulta. Le carpe piu’ comuni che possiamo trovare nei nostri bacini sono la carpa regina, la carpa a specchio e l’amur. Quest’ultima e’ una carpa erbivora, immessa in anni recenti anch’essa proveniente dall’asia, ma che non si riproduce spontaneamente nei nostri corsi d’acqua. Articolo di Maurizio Caracciolo, profondo conoscitore delle carpe in fiume. Vai al sito internet di Maurizio Caracciolo.


Da Segreti della Pesca

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