Una grande rivoluzione nella tecnologia della produzione della canne da pesca è stata la diffusione della fibra di carbonio a prezzi accessibili a tutti gli appassionati. Prima del carbonio le canne erano in fibra di vetro, fenolico, legno ma i risultati intermini di curvatura dello stelo e leggerezza non erano minimamente paragonabili. Attualmente si utilizza la fibra di carbonio, anche se a dirla tutta la fibra di carbonio da la struttura alla canna mentre la matrice in resina le conferisce stabilità. La fibra di carbonio è in pratica un filato che vienen tessuto con particolari motivi per ottenere dei pezzi che paiono tessuto con i fili disposti in modo da avere rigidità, resistenza, elasticità in base alla canna che vogliamo produrre. Ovviamente in base allo spessore dle tessuto e alla disposizione delle fibre cambia azione della cannan e reistenza delle varie sezioni. Il tessuto di fibra di carbonio, in genere già intriso di resina epossidica non polimerizzata, viene arrotolata attorno al mandrino, una forma cilindrica che serve a fornire supporto e a dare la forma al fusto. Una volta terminata questa operazione si mette la canna in un forno ad alta temperatura che permette la polimerizzazione della resina e la stablizzazione della struttura. Ultimo elemento degno di nota è la spina. Questa è una riga longitudinale della canna dotata di particolare resistenza poichè è la zona dove la fibra di carbonio si accavalla. Avendo questa caratteristica va da se che l'azione di una canna varia a secondo che se la montiamo con gli anelli in spina o controspina.
1 Comment:
Mi ricordo le vecchie canne in fibra di vetro, pesanti da morire, dopo 3 ore di gara eri completamente distrutto!!!!
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