martedì 8 luglio 2014

Come si pesca con la nassa

Dopo avere visto le basi sulla pesca con la nassa passiamo alla parte tecnica: abbiamo la nsota nassa e vogliamo sapere dove usarla e come per tirare fuori del pesce. Iniziamo con l'acquistare delle sarde e congeliamole, per averle sempre fresche. Individuiamo poi un punto promettente per la pesca, in genere si va sul misto per poter mirare ai polpi, le seppie, grossi granchi, gronchi, murene e pesci in genere. I porti e le dighe foranee sono spot d'eccellenza, ma anche scogliere sommerse, pareti di roccia, misto in genere, qualche secca per le seppie .raggiungiamo lo spot in barca, gommone, gozzo, mettiamo le nostre eshce, in genere congelate, nell'apposita sacca porta esche e caliamo la nassa dopo esserci assicurati che la boa segnalatrice sia affiorante e visibile. Caliamo più nasse, non troppo vicine ma nemmeno lontane, ed aspettiamo un tempo che va dai 30 minuti alle 12 ore. Dopo di che salpiamo le nasse e prendiamo il pescato, Occhio a lasciare le nasse incustodite se ci sono ladruncoli in giro. Se le nasse sono vuote potete anche rimetterle in mare, salpandole di nuovo sucessivamente. Un punto importante è l'apertura della nassa, non deve mai essere chiusa del tutto, perchè le prede non forzano la rete, ma si infilano negli anfratti. Lasciate minimo 2 cm di apertura, anche di più se presumete vi siano prede grosse. Non temete che possano poi uscire perchè in pratica è impossibile. Fateci sapere i risultati delle vostre pesche.
Metto qui nel testo il mesaggio di Remo ad integrazione del post: La pesca con le nasse è molto proficua anche in primavera per le seppie che vengono a depositare le uova. In questo caso non serve l'esca ,nelle nasse si inserisce di solito dei rami d'alloro oppure i nastri neri per legare i bancali. Se volete ottenere il massimo lasciate nella nassa una seppia femmina e vedrete che risultati. Non è semplice riconoscere la femmina, di solito è sempre più piccola dei esemplari maschi e ponendola sul dorso al suo interno si notano due sacche bianche, da noi le chiamano le "poccette". (almeno cosi è stato spiegato a me)In primavera i maschi fanno a gara per fecondare le uova delle seppie femmine quindi se lasciate una femmina nella nassa non è raro che il giorno dopo ci trovate 10 e più spasimanti in sua compagnia. Altra cosa importante è che per praticare la pesca con le nasse serve il permesso! Una volta lo rilasciava la capitaneria mentre adesso va richiesto in regione. Bisogna presentarsi l'anno prima in cui si vuole praticare questa disciplina e portarsi 2 foto , marca da bollo da € 14,62 e riempire un modulo con i dati della barca che si utilizza. Il permesso arriva l'anno successivo per posta sotto forma di un tesserino il quale va rinnovato di anno in anno. Non ha niente a che vedere con il censimento! Con questo permesso, solo cosi, si puo anche usare il parangale con massimo 200 ami. Sulla tessera è evidenziato il numero da apporre ai segnali che lasceremo in mare e che dovranno essere di colore giallo. Spero di essere stato utile, Remo.

1 Comment:

Segreti della Pesca said...

Grazie Remo, torna a trovarci con i tuoi interventi interessantissimi.