Il surfcasting è definito tecnicamente come la pesca dalla spiaggia in presenza di moto ondoso. Va da se che le attrezzature dovranno essere in grado di lanciare zavorre pesanti, utilizzate sia per vincere la forza del mare che per lanciare lontano le nostre esche. A questo punto occorre chiedersi: perché vado in spiaggia in inverno, col mal tempo, vento ed onda?? Il motivo è da ricercare nella biologia marina e nelle abitudini dei predatori e grufolatori. Quando l’onda si frange sulla spiaggia rivolta lo strato superficiale della sabbia, portando in superficie una moltitudine di crostacei, anellidi ed similia che attirano i piccoli pesci i quali attirano i predatori. In poche parole tutta la catena alimentare si trova li, a pochi metri dalla battigia a portata di canna del surfcaster capace di interpetrare la perturbazione. Infatti se andiamo in spiaggia nel bel mezzo di una mareggiata avremo seri problemi a stare in pesca, ed i risultati lasceranno a desiderare. Occorre andare in spiaggia quando il mare inizia a calmarsi, nel momento definito scaduta. Come tutti i fenomeni naturali non esiste una legge matematica per riconoscere la scaduta, ma si intende con questo termine il momento il cui il mare inizia a calmarsi, cala il vento che ha generato la mareggiata e il mare scarica la sua energia residua. Il punto dove si genera l’onda dovrebbe essere il più fruttuoso in quanto li si vengono a creare delle formazioni dove si accumula il materiale detritico, crostacei e anellidi, e si crea l’impianto da surf. Se avete problemi a raggiungere tale zona state a cuor tranquillo, lanciano nella schiuma potrete allamare dei bellissima saraghi, e a scaduta avanzata anche la spigola non mancherà di farvi visita. Mentre nella pesca a fondo c’è un largo uso di anellidi in condisurf c’è bisogno di esche proteiche, capaci di attirare grossi predatori, alla ricerca di un pranzo lauto. Quindi largo a fasolare, sarda, filetto di muggine, cannolicchi, seppia. Ricordate di usare ami generosi, lenze per i finali e i muli belli grossi e piombi dal peso e le dimensioni adeguate. Anche se sono dell’idea che le configurazioni sono personali e legate al momento vi riporto quella che ritengo una configurazione media, da adattare al momento.
Filo in bobina 0,35 mm
Shock leader 0,60
Bracciolo 0,26 – 0,30 – 0,40
Ami zerati di dimensioni appropriate all’esca
Piombo a piramide, sfera, cono da 5 oz – 150 gr.
Filo in bobina 0,35 mm
Shock leader 0,60
Bracciolo 0,26 – 0,30 – 0,40
Ami zerati di dimensioni appropriate all’esca
Piombo a piramide, sfera, cono da 5 oz – 150 gr.
4 Comments:
Il surfcasting è bello ma faticoso.
Sapete una bella spiaggia vicino napoli? Alfonso da Napoli
@ Alfonso
Allora prova a bagnoli via napoli
oppure sinuessa a mondragone, capo miseno, costiera amalfitana. icab
Massimiliano Masini Ciao a tutti! Mi piacerebbe sapere come risolvere un noioso problemino. Pratico il Surfcasting a livello agonistico purtroppo non sono riuscito a capire come fare per evitare ai calmanti di legarsi intorno al trave... Siete pronti per darmi una dritta?
usa girelle + piccole che gorano con meno inerzia
finali + corti
diametri maggiori, floro
cambiali quando si snervano e prendono memoria
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