venerdì 22 novembre 2013

Fattori che influenzano il comportamento dei pesci: Le maree

I pescatori sono spesso superstiziosi ed attribuiscono a volte un valore enorme a piccoli fattori spesso insignificanti. Di certo non vale la pena di commentare il "rigetto" nei confronti dei buona pesca dispensati dai neofiti o parlare della presenza delle donne a pesca, da alcuni ritenuta altamente nefasta. Vi sono poi alcuni fattori come i venti, le maree e le fasi lunari che a prima vista paiono avere un senso logico. E' necessario specificare che se occorre giustificare l'ennesimo cappotto di certo tutti tireranno fuori la marea, il vento, il rumore, i gabbiani, i serra (presunti) ecc ecc. Occorre invece analizzare le catture e soprattutto evidenziare l'interazione tra i fattori che al momento pare essere l'unico modo per spiegare il comportamento dei pinnuti. Volendo analizzare i fattori più influenti occorre parlare della marea, uno dei pochi elementi in grado di influenzare realmente il comportaento dei pesci. La marea è un moto periodico di ampie masse d'acqua (oceani, mari e grandissimi laghi) che si innalzano (flusso, alta marea) e abbassano (riflusso, bassa marea) con frequenza giornaliera o frazione di giorno (solitamente circa ogni sei ore, un quarto di giorno terrestre) dovuto alla combinazione di due fattori: L'attrazione gravitazionale e la forza centrifuga. L'attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra dagli altri corpi celesti del sistema solare: tra questi è nettamente predominante l'attrazione della Luna (a causa della sua distanza dalla Terra molto minore di quella di tutti gli altri corpi), secondaria quella del Sole, trascurabile quella degli altri pianeti. La forza centrifuga dovuta alla rotazione del sistema Terra-Luna intorno al proprio centro di massa. Di certo abbiamo un forte spostamento di acque nei mari che provoca comunque un moto a livello marino che i pesci avvertono distintamente. Inoltre a seconda dell'allineamento della luna col sole possiamo avere maree sigiziali (massimo spostamento delle acque) e di quadratura (minimo spostamento delle acque). Con la posizione sul globo terrestre varia poi l'ampiezza della marea (da noi circa 30 cm max) e quindi le relative correnti legate allo spostamento delle acque. La presisone atmosferica, i venti e le precipitazioni posso influenzare (leggermente) andamento e picco delle maree. Qui finisce la scienza ed iniziano le congetture e le deduzioni alieutiche. Sicuramente il fenomeno delle maree ha un influenza sul movimento dei nutrienti portati dalle correnti, e quindi di riflesso dei pesci che se ne cibano. Consideriamo inoltre che pescando dalla spiaggia o dalla scogliera il tutto risulta più incisivo in quanto i fondali in gioco sono relativamente bassi, mentre per il bolentino o altre tecniche di profondità il tutto appare essere più relativo. In presenza di bassa marea poi i pesci sarebbero poi spinti dal loro istinto di sopravvivenza verso acque alte a causa della paura atavica di essere spiaggiati dalle onde (sarebbe la nostra paura di affogare). Inoltre se il pesce foraggio gira i predatori hanno ragione di essere in caccia. Analizziamo ora alcuni casi specifici. La spigola preferisce i picchi di alta marea perchè i grufolatori (in primis i muggini) sono in giro ma non disdegna la bassa marea per insidiare i pesci in difficoltà a causa del ritiro delle acque (numerose catture sono riportate con picco di bassa). Le orate invece preferirebbero l'alta marea per potersi avvicinare alle zone di scogli che sono semre tra il sommerso e l'emerso per cibarsi delle piccole cozze. Gli squali sono stimolati dalla bassa marea mentre per i tonni ci sarebbero teorie discordanti. Le maree in foce e come calcolare le maree saranno trattati nei prossimi articoli. Ricordate sempre che le maree cambiano ogni sei ore circa e che una buona pescata in genere dovrebbe prevedere un picco di marea e un cambio di luce(alba o tramonto). Nei prossimi articoli parleremo di come calcolare da soli le maree.

1 Comment:

Anonimo said...

la marea davvero ha un effetto.