giovedì 12 luglio 2012

Shimano Alivio 2000: test di durata, 10 anni

Spesso l'attrezzatura da pesca si acqista per caso, tipo le cose ti chiamano, e questo è il caso dello shimano 2000 alivio di cui si parla oggi. Fu acquistato per necessità al volo in un negozio e mai avrei pensato potesse durare cosi tanto. Per due anni l'ho usato per la pesca dalla barca alla ricerca di mormore su fondali di 5-10 metri. Poi l'ho destinato alla pesca alla bolognese, accoppiato alla canna da 6 metri con filo del 14 mentre quello da 16 l'ho usato con bolognese all'italiana (un tantino più stressante a causa dell'alto fondale. Il mulinello in oggetto mai mi ha dato una noia, mai si è bloccato o è stata necessaria una manutenzione straordinaria. La frizione posteriore è sempre stata precisa e, a mio avviso, molto efficiente. I pesci presi sono stati molti e di anche di grossa pezzatura ma mai ho avuto noie. La manutenzione è sempre stata fatta come descritto QUI ma senza paranoie o esagerare. Il rullino guidafilo è stato lubrificato di rado, a distanza di anni. Una sola volta è stato tolto il grasso dall'interno e sostituito con del prodotto nuovo (dopo 7 anni). Ad una attenta analisi del mulo attualmente si riscontrano le seguenti alterazioni: graffi sull struttura dell'archetto dovuti agli scogli (appogggio della canna) e cadute, rullino guidafilo leggermente alterato nell'incavo e movimenti trasversali dello stesso rullino dovuti all'usura della boccola (nn è previsto cuscinetto). Il tutto è cmq ancora usato e prefettamente in forma, movimento della manovella ottimo e fluido, archetto perfetto, lucido e brillante. Parti in plastica integre con ancora il colore originale. In definitiva un acquisto ottimo, pagato davvero poco e usato a dovere. Ricordo di averlo usato anche in a pesca in Corsica dalla spiaggia a seguito della scommessa con un amico per prendere almeno un pesce con attrezzi di fortuna (ovviamente vinta). Il mulinello non è stato lucidato per la foto per rendere l'idea del suo utilizzo, vedi segatura e bigattini.

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martedì 10 luglio 2012

Prede: La salpa

La salpa è un pesce dal colore argenteo e strisce gialle molto diffuso nel mediterraneo. Si nutre preminentemente di alghe che crescono lungo moli e scogliere quindi è naturale cercarle in spot dove trovano il loro principale nutrimento. Amano anche cacciare i bigattini quando formano una nuvola omogenea, ed è per questo motivo che quando sono presenti le salpe occorre pasturare poco ma spesso. Tra tutti i pesci insidiabili a bolognese questo è sicuo indice di diverttimento e combattività. Ha denti aguzzi che possono tranciare il filo e carettere deciso che le permette di combattere a lungo prima di lasciarsi inguadinare. Spesso se si vede spraffatta nuota in direzione del molo o della scogliera e strofina il muso contro gli scogli, rendendo la vita del nylon molto più breve. Nutrendosi quasi esclusivamente di alghe le sue carni possono assumere in poche ora un sapore poco piacevole dovuto alla fermentazione delle alghe nell'apparato digernete. Onde evitare questo inconveniete è opportuno tenere iu pesci in acqua in una nassa o eliminarne le interiosa poco dopo la cattura. In alternativa procedete alla baiatura come riportato in questo articolo. Dal punto di vista culinario la salpa è considerata un pesce povero ma ben cucinata e consevata a dovere può dare grosse sodisfazioni al cuoco esperto o alle prime armi. Per la pesca usate bolognese di sei metri, galleggiante da 1 gr e spallinatura con svolazzo di 1 metro. Se allamate un asalpa il divertimento sarà assicurato.

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venerdì 6 luglio 2012

Ricette: cucinare i ricci di mare

I ricci di mare sono degli animali molto conosciuti dai bagnanti in quanto sono animali abastanza pericolosi. Se schiacciati o maneggiati con poca cura ci si può pungere con i loro aculei e nel peggiore dei casi la punta degli stessi può rimanere sotto pelle e causare dolorose infiammazioni. Il riccio però è anche utilizzato a tavola in quanto le femmine del riccio hanno dei grossi ovari ricchi di uova di colore arancione molto apprezzate sia crude sul pane che con la pasta. Per mangiarne le uova occorre aprire i ricci con delel forbici, eliminare gli organi interni e poi prendere le uova con un cucchiaio (vedi video). Tuttre le preparazioni a base di ricci di mare passano dalla separazione delle uova dal corpo del riccio, quindi imparate bene questa operazione dal video che vi ho postato. Dopo di che iniziamo a vedere come gustare questo ottimo cibo. Inizierei con la preparazione delle linguine ai ricci di mare. Ricordate che dato il sapore e la freschezza i ricci non vanno mai cotti, ma al massimo passati in padella per pochi secondi per non perderne il sapore. Una volta puliti i ricci mettete una pentola sul fuoco e quando bolle calate le linguini, avendo cura di salare leggermente. Quando la pasta è pronta mettete un apadella sul fuoco con olio ed aglio. Quando questo imbiondisce unite le linguine e il riccio, girando per circa due minuti a fuoco lento. Subito dopo impiattate e spolverate con dle prezzemolo fresco. Se invece amate il sapore del crudo potete mettere la polpa del riccio sul pane e condire solo con pochissimo olio, come fanno in sardegna.

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giovedì 5 luglio 2012

Prede: la tracina

La tracina è un tipico pesce di disturbo per i pescatori che frequentano le spiaggie poichè mangia le nostre esche e in genere è di dimensioni davvero trascurabili. Anche se si sono registrate catture di tracine di 40 cm e oltre dal pesco di circa 2 kg spesso le prede pescano poche decine di grammi e non superano i 15 cm. Di giorno la tracina si posiziona con tutto il corpo sotto la sabbia lasciando solo la bocca a livello del suolo per poter attaccare subito eventuale cibo in vista. Di notte invece si mette in caccia e va alla ricerca di tutto ciò che possa essere di nutrimento, con particolare predilizione per il cannolicchio. Essendo un pesce molto lento nel raggiungere le esche la sua abboccata indica che in zona non vi sono predatori di pregio (un pò come le stelle marine). Questo pesce è poi conosciuto perchè presenta degli aculei che iniettano del doloroso veleno neurotossico che oltre a provocare dolore, gonfiore e indolensimenti può portare alla morte. Nel caso di catture di piccole dimensioni è sempre opportuno slamare e rilasciare subito mentre sono da considerare edibili gli esemplari al di sopra dei 400 gr. Ricordate di operare la slamatura con uno straccio onde evitare punture accidentali. Qui il video con la tracina.

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martedì 3 luglio 2012

Calcolare le maree: WXTide32

Abbiamo visto come le maree siano importanti per i pesci e abbiamo avanzato varie ipotesi ed evidenze alieutiche. Ora passiamo a vedere la parte pratica: ma come faccio a sapere con anticipo la marea? In primis potete fare riferimento ai servizi meteo. Molti siti hanno anche la funzione per la previsione della marea. Facile come bere un bicchier d'acqua. Si va sul sito, si fa il login e poi si vede quando abbiamo il minimo ed il massimo e i centimetri di acqua spostata. Ma la domanda ricorrente è: e se volessi preparare il mio calendario di pesca dei prossimi 3 mesi? Allora avete bisogno di WXTIDE. Questo utile e gratuito programma vi permette di calcolare la marea del punto di vostro interesse (lo spot dove andrete a pesca) facilmente e per un periodo da voi scelto. Tutti i parametri di cui avete bisogno saranno a portata di mouse. Il programma è intuitivo, facile e GRATUITO. Cliccate qui per visitare la home page, scaricate e installate il programma e poi spratichitevi. Ora le maree non hanno più segreti.

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sabato 30 giugno 2012

La mormora: sinonimo di pesca estiva.


Pagellus mormyrus
La mormora è il preda simbolo della pesca estiva. E' sempre una emozione quando al recupero si scorge la prima mormora della stagione. Significa che il divertimento nelle ore notturne è assicurato grazie alla presenza di questi pinnuto sportivissimo e sempre presente in branchi. La mormora si presenta di colore grigio con una serie di striature verticali di colore nero, capo allungato e labbra prominenti. Come lunghezza raggiunge anche i 40 cm, mentre per il peso sono stati catturati esempleri di circa 1 kg. Vive e si sposta in branco, quindi le catture sono spesso multiple se usate terminali biamo. Questo pesce è il rappresentante tipico della classe dei grufolatori, ovvero al momento di cibarsi mette il muso nella sabbia alla ricerca si anellidi o altro cibo di facile reperibilità. Ha la capacità di insabbabbirsi, per cui raramente finisce preda delle reti. Spesso le mormore presentano dei parassiti all'interno dell'apparato boccale (volgarmente chiamati zecche), essendo questo fenomeno molto diffuso non dovete spaventarvi ma semplicemente rimuovere il parassita che si presenta lungo 1-2 cm. In genere le catture avvengono in estate ed autunno dopo il tramonto, anche se in inverno dopo le mareggiate è possibbile fare delle bellissime catture.  L'esca principe per la cattura delle mormore è l'esca rossa, l'unica che assicura carnieri ricchi e catture frequenti, in alternativa potete usare del coreano vivissimo, ma non attendetevi gli stessi risultati. Se usate bibi o cannolicchio o americano potrebbe capitarvi di prendere il big one, del peso di circa un kg. Come terminale o utilizzate un long arm con attacco basso o n paternoster, finale di 1,5 mt massimo 0,18, amo da 4 a 8. Di giorno è consigliato il fluorocarbon.


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