sabato 28 luglio 2012
Pescare dalla spiaggia
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 16:20 0 commenti
Etichette: paf, pesca a fondo, spiaggia, surfcasting
venerdì 27 luglio 2012
Pescare le spigole in foce - parte II
martedì 24 luglio 2012
Pescare le spigole in foce - parte I
sabato 21 luglio 2012
Pulire il polpo
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 08:42 4 commenti
giovedì 19 luglio 2012
Il rod dryer
Se vogliamo anellare una canna da pesca da soli per risparmiare ed essere sicuri di fare un buon lavoro occorre munirsi di un rod dryer. Il nome inglese significa asciugatore per la canna, e prende questo nome in quanto questo strumento serve a far asciugare il bicomponente che si usa per le legature in maniera uniforme, evitando il brutto e pericoloso effetto goccia. Infatti il rod dryer mette la canna in rotazione, facendo si che la colla si distribuisca uniformemente e nel ruotare si asciughi. La cosa più semplice da fare per il rod dryer è costruirselo da soli. Occorre un motore per la lavatrice con relativo potenziometro, quattro ruote in plastica, una cinghia ed un tendicinghia. La canna viene adagiata sulle ruote in plastica (per evitare danni al carbonio) mentre il moto viene trasferito dal motore alla cana grazie ad una cinghia (di derivazione automobilistica). Il tendicinghia serve a regolare la tensione della cinghia e per adeguare il tutto alla canna che stiamo anellando. Ricordate di fare due giri di scotch plastificato ni pnti di contatto della canna con le ruote onde evitare antiestetici graffi. In video un esempio di rod dryer.Pubblicato da Segreti della Pesca alle 12:35 2 commenti
Etichette: anellare, canna da pesca, rod dryer
lunedì 16 luglio 2012
Esche: I bigattini
Il bigattino è un'esca eccezionale a pesca sia nelle acque interne che a mare. La sua capacità di attirare i pesci è data dalla sua grande mobilità e dall'effetto che le larve creano nell'acqua. Una miriade di vermetti bianchi che si muovono insieme e creano una nuvole di cibo "gratis" manda i pesci in frenesia alimentare, spingendoli a mangiarli senza remore. Biologicamente il bigattino è la larva della mosca carnaria, una delle mosche più grandi che si vedono dalle nostre parti, caratterizzata da riflessi metallici sul suo esoscheletro di colore nero. La mosca carnaria depone le sue uova nella carne in putrefazione, e dopo pochi giorni queste si schiudono ed escono le larve, di colore bianco. Il ciclo consta di diverse fasi larvali, ognuna delle quali caratterizzata da aumento di dimensioni e peso rispetto a quella precedente. Alla fine si ha la trasformazione in mosca e il ciclo ricomincia. A pesca siamo soliti utilizzare larve appartenenti all'ultimo stadio larvale, grandi e molto mobili, caratterizzate da una evidente macchia nera. Queste larve non si alimentani più poichè cercano solo del terreno in cui impuparsi e divenire mosche (la fase di pupa definita dai pescatori claster viene usata comunque per la pesca) . I bigattini che si utilizzano a pesca sono di allevamento, ovvero vi sono delle grosse fabbriche in prossimità degli allevamenti di polli create come serre all'interno delle quali vi sono dei bancali che ospitano migliaia di carcasse di questi pinnuti nelle quali vivono e crescono le larve. Ciclicamente vengono raccolte le larve mature ed avviate alla commercializzazione. Generalmente queste fabbriche si trovano in luoghi isolati a causa dei miasmi di carne putrida che si generano. Per utilizzarle come esche le larve della mosca carnaria devono essere conservate a bassa temperatura. Una volta tirate fuori dal frigo vanno tenute in un sacchetto di stoffa (sacca porta bigattini) in un luogo areato. A pesca per valorizzare questa potente esca occorre utilizzare ami piccoli, in genere dal 20 a salire, e lenze sottili, tipo 0,10. Di giorno è consigliabile il fluorocarbon. Questa esca da il meglio di se quando si insidiano i pinnuti dalle scogliere, venendosi a creare una scia di bigattini che i pesci inseguono. Molto utile anche per la pesca all'inglese con e senza pasturatore e nel beach ledgering nella pesca col feeder o pasturatore. L'inesco classico prevede due bigattini sull'amo, uno a calzetta ed uno sulla punta, ma anche la larva singola appuntata sottopelle sul dorso regala belle soddisfazioni. L'uso del bigattino come esca è determinato da specifici regolamenti, con sanzioni molto salate sia in acque interne che a mare. Prima di pescare con questa esca informati in merito allo spot dove sei diretto. Aggiornamento di novembre 2011: ci viene richiesto come riconoscere facilmente un bigattino fresco, e quindi resistente e duraturo. ovete cercare sulla parte stretta del corpo una macchia nera. Se c'è indica un pasto recente, quindi un arrivo in negozio recente che comporta più energia e mobilità.
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 09:27 5 commenti
Etichette: beach ledgering, bigattini, bolognese, esche, pasturatore
venerdì 13 luglio 2012
Shimano Alivio: 2002 vs 2012
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 09:30 1 commenti
Etichette: attrezzatura da pesca, bolognese, mulinello, shimano
giovedì 12 luglio 2012
Shimano Alivio 2000: test di durata, 10 anni
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 10:00 2 commenti
Etichette: attrezzatura da pesca, bolognese, mulinello, shimano
martedì 10 luglio 2012
Prede: La salpa
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 12:37 3 commenti
venerdì 6 luglio 2012
Ricette: cucinare i ricci di mare
I ricci di mare sono degli animali molto conosciuti dai bagnanti in quanto sono animali abastanza pericolosi. Se schiacciati o maneggiati con poca cura ci si può pungere con i loro aculei e nel peggiore dei casi la punta degli stessi può rimanere sotto pelle e causare dolorose infiammazioni. Il riccio però è anche utilizzato a tavola in quanto le femmine del riccio hanno dei grossi ovari ricchi di uova di colore arancione molto apprezzate sia crude sul pane che con la pasta. Per mangiarne le uova occorre aprire i ricci con delel forbici, eliminare gli organi interni e poi prendere le uova con un cucchiaio (vedi video). Tuttre le preparazioni a base di ricci di mare passano dalla separazione delle uova dal corpo del riccio, quindi imparate bene questa operazione dal video che vi ho postato. Dopo di che iniziamo a vedere come gustare questo ottimo cibo. Inizierei con la preparazione delle linguine ai ricci di mare. Ricordate che dato il sapore e la freschezza i ricci non vanno mai cotti, ma al massimo passati in padella per pochi secondi per non perderne il sapore. Una volta puliti i ricci mettete una pentola sul fuoco e quando bolle calate le linguini, avendo cura di salare leggermente. Quando la pasta è pronta mettete un apadella sul fuoco con olio ed aglio. Quando questo imbiondisce unite le linguine e il riccio, girando per circa due minuti a fuoco lento. Subito dopo impiattate e spolverate con dle prezzemolo fresco. Se invece amate il sapore del crudo potete mettere la polpa del riccio sul pane e condire solo con pochissimo olio, come fanno in sardegna. Pubblicato da Segreti della Pesca alle 21:59 3 commenti
Etichette: ricci di mare, ricette
giovedì 5 luglio 2012
Prede: la tracina
La tracina è un tipico pesce di disturbo per i pescatori che frequentano le spiaggie poichè mangia le nostre esche e in genere è di dimensioni davvero trascurabili. Anche se si sono registrate catture di tracine di 40 cm e oltre dal pesco di circa 2 kg spesso le prede pescano poche decine di grammi e non superano i 15 cm. Di giorno la tracina si posiziona con tutto il corpo sotto la sabbia lasciando solo la bocca a livello del suolo per poter attaccare subito eventuale cibo in vista. Di notte invece si mette in caccia e va alla ricerca di tutto ciò che possa essere di nutrimento, con particolare predilizione per il cannolicchio. Essendo un pesce molto lento nel raggiungere le esche la sua abboccata indica che in zona non vi sono predatori di pregio (un pò come le stelle marine). Questo pesce è poi conosciuto perchè presenta degli aculei che iniettano del doloroso veleno neurotossico che oltre a provocare dolore, gonfiore e indolensimenti può portare alla morte. Nel caso di catture di piccole dimensioni è sempre opportuno slamare e rilasciare subito mentre sono da considerare edibili gli esemplari al di sopra dei 400 gr. Ricordate di operare la slamatura con uno straccio onde evitare punture accidentali. Qui il video con la tracina. Pubblicato da Segreti della Pesca alle 11:24 5 commenti
martedì 3 luglio 2012
Calcolare le maree: WXTide32
Pubblicato da Segreti della Pesca alle 16:49 1 commenti






